Proposta di cessate il fuoco per Gaza – Testo completo

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu (a sinistra) e il leader di Hamas Ismail Haniyeh. (Immagine Palestine Chronicle)

By Redazione Palestine Chronicle

Di seguito è riportata la proposta completa per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di prigionieri, accettata lunedì da Hamas. Il testo è una bozza di traduzione dall’arabo, pubblicato dal sito web di Al-Jazeera.

Accordo (proposta) 

Principi fondamentali per un accordo tra la parte israeliana e quella palestinese a Gaza sullo scambio di detenuti e prigionieri tra le due parti, e sul ritorno di una calma sostenibile.

L’accordo mira a liberare tutti i detenuti israeliani nella Striscia di Gaza, civili e soldati, vivi o meno, in cambio di un numero concordato di prigionieri nelle carceri israeliane, e del ritorno a una calma sostenibile al fine di ottenere un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, la ricostruzione e la revoca dell’assedio.

L’accordo quadro si compone di tre fasi interconnesse, come segue:

Prima fase (42 giorni)

La cessazione temporanea delle operazioni militari reciproche tra le parti e il ritiro delle forze israeliane a est, e lontano dalle aree densamente popolate lungo il confine in tutte le aree della Striscia di Gaza (compresi Wadi Gaza, l’asse Netzarim e la rotatoria del Kuwait) come indicato:

Sospendere i voli (militari e di ricognizione) nella Striscia di Gaza per 10 ore al giorno e per 12 ore nei giorni di rilascio di detenuti e prigionieri.

Ritorno degli sfollati interni nelle loro aree di residenza, ritiro da Wadi Gaza (asse Netzarim e rotatoria del Kuwait).

Il terzo giorno (dopo il rilascio di tre detenuti), le forze israeliane si ritirano completamente da Al-Rasheed Street a est verso Salah Al-Din Street, smantellano completamente i siti e le installazioni militari in quest’area, iniziano il ritorno degli sfollati alle loro aree di residenza (senza portare armi durante il ritorno), libera circolazione dei residenti in tutte le aree della Striscia di Gaza e l’ingresso degli aiuti umanitari da Al-Rashid Street fin dal primo giorno, senza ostacoli.

Il 22° giorno (dopo il rilascio di metà dei detenuti civili viventi, comprese le donne soldato), le forze israeliane si ritirano dal centro della Striscia di Gaza (in particolare dall’asse Netzarim Shuhada e dall’asse della rotatoria del Kuwait) a est di Salah al-Din Road verso un nell’area vicina lungo il confine, completo smantellamento dei siti e delle installazioni militari, continuo ritorno degli sfollati ai loro luoghi di residenza nel nord della Striscia di Gaza e libertà di movimento dei residenti in tutte le aree della Striscia di Gaza.

Dal primo giorno, l’ingresso di quantità massicce e sufficienti di aiuti umanitari, materiali di soccorso e carburante (600 camion al giorno, di cui 50 camion di carburante, dei quali 300 al nord), compreso il carburante per il funzionamento della centrale elettrica, il commercio e le attrezzature necessarie per rimuovere le macerie, nonché la riabilitazione e il funzionamento di ospedali, centri sanitari e panifici in tutte le aree della Striscia di Gaza, e proseguire in tutte le fasi dell’accordo.

Scambio di detenuti e prigionieri tra le due parti:

Nella prima fase, Hamas rilascia 33 detenuti israeliani (vivi o morti), tra cui donne (civili e soldati), bambini (sotto i 19 anni non soldati), anziani (oltre i 50 anni) e malati, in cambio di un numero di prigionieri nelle carceri e nei centri di detenzione israeliani, secondo quanto segue:

Hamas rilascia tutti i detenuti israeliani viventi, sia donne civili che bambini (di età inferiore a 19 anni che non siano soldati), mentre Israele rilascia 30 bambini e donne per ogni detenuto israeliano rilasciato, sulla base degli elenchi forniti da Hamas secondo il detenuto più anziano.

Hamas rilascia tutti i detenuti israeliani viventi, gli anziani (di età superiore ai 50 anni), i malati e i civili feriti, mentre Israele rilascia 30 prigionieri anziani (di età superiore ai 50 anni) e malati per ciascun detenuto israeliano, sulla base degli elenchi forniti da Hamas secondo il detenuto più anziano.

Hamas rilascia tutti i soldati israeliani vivi, mentre Israele libera dalle sue prigioni 50 prigionieri per ogni soldato israeliano liberato (30 ergastoli e 20 condanne) sulla base degli elenchi forniti da Hamas.

Pianificazione dello scambio di detenuti e prigionieri tra le due parti nella prima fase:

Hamas rilascia 3 detenuti israeliani il terzo giorno dell’accordo, dopodiché Hamas rilascia altri 3 detenuti ogni sette giorni, iniziando dalle donne (civili e soldati), e nella sesta settimana Hamas rilascia tutti i restanti detenuti civili inclusi in questa fase, in cambio Israele rilascia il numero concordato di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, secondo gli elenchi forniti da Hamas.

Entro il settimo giorno (se possibile) Hamas fornirà informazioni sui detenuti israeliani da rilasciare in questa fase.

Il 22° giorno, la parte israeliana rilascia tutti i prigionieri dell’accordo Shalit che erano stati nuovamente arrestati.

Se il numero dei detenuti viventi israeliani non raggiunge i 33, il numero dei corpi delle stesse categorie sarà completato per questa fase, in cambio Israele rilascerà tutte le donne e i bambini (sotto i 19 anni) arrestati nella Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre 2023, a condizione che ciò avvenga nella quinta settimana di questa fase.

Il processo di scambio dipende dal rispetto dei termini dell’accordo, compresa la cessazione delle operazioni militari reciproche, il ritiro delle forze israeliane, il ritorno degli sfollati e l’ingresso degli aiuti umanitari.

Completare le procedure legali necessarie per garantire che i prigionieri palestinesi liberati non vengano arrestati con le stesse accuse per le quali erano stati precedentemente detenuti.

Le chiavi della prima fase sopra descritte non costituiscono la base per la negoziazione delle chiavi della seconda fase.

Revoca delle misure e delle sanzioni adottate contro i prigionieri e i detenuti nelle carceri e nei campi di detenzione israeliani dopo il 7 ottobre 2023 e miglioramento delle loro condizioni, comprese quelle arrestate dopo tale data.

Entro il sedicesimo giorno della prima fase inizieranno colloqui indiretti tra le due parti, per concordare i dettagli della seconda fase di questo accordo, riguardanti le chiavi per lo scambio di prigionieri e detenuti di entrambe le parti (soldati e restanti uomini), a condizione che siano completati e concordati entro la fine della quinta settimana di questa fase.

Le Nazioni Unite e le sue agenzie competenti, compresa l’UNRWA e altre organizzazioni internazionali, dovrebbero svolgere il loro lavoro fornendo servizi umanitari in tutte le aree della Striscia di Gaza, e continuare a farlo durante l’accordo.

Avviare il ripristino delle infrastrutture (elettricità, acqua, fognature, comunicazioni e strade) in tutte le aree della Striscia di Gaza e introdurre le attrezzature necessarie per la protezione civile e per rimuovere macerie, e continuare a farlo in tutte le fasi del accordo.

Facilitare l’ingresso di forniture e requisiti per accogliere e dare rifugio agli sfollati che hanno perso la casa durante la guerra (almeno 60.000 case temporanee – roulotte – e 200.000 tende).

A partire dal primo giorno di questa fase, un numero concordato (non inferiore a 50) di militari feriti potrà viaggiare attraverso il valico di Rafah per ricevere cure mediche, il numero di passeggeri, malati e feriti aumenterà attraverso il valico di Rafah, e le restrizioni sui passeggeri verranno rimosse, e la circolazione delle merci e il commercio riprenderanno senza restrizioni.

Avviare le disposizioni e i piani necessari per la ricostruzione globale delle case e delle strutture civili e delle infrastrutture civili distrutte dalla guerra e risarcire le persone colpite sotto la supervisione di una serie di paesi e organizzazioni, tra cui Egitto, Qatar e Nazioni Unite.

Tutte le misure in questa fase, inclusa la cessazione temporanea delle operazioni militari reciproche, dei soccorsi e dei rifugi, del ritiro delle forze, ecc., continueranno nella seconda fase fino a quando non sarà dichiarata una calma sostenibile (cessazione delle forze armate e delle ostilità).

Seconda fase (42 giorni):

Annuncio del ritorno di una calma sostenibile (cessazione permanente delle forze armate e delle ostilità) e la sua entrata in vigore prima dell’inizio dello scambio di detenuti e prigionieri tra le due parti.

Tutti i rimanenti uomini israeliani sopravvissuti (civili e soldati) – in cambio di un numero concordato di prigionieri nelle carceri israeliane e di detenuti nei campi di detenzione israeliani, e di un ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

Terza fase (42 giorni):

Scambio di corpi e resti di defunti da entrambe le parti dopo averli identificati.

Iniziare ad attuare il piano di ricostruzione della Striscia di Gaza per un periodo da 3 a 5 anni, comprese case, strutture civili e infrastrutture, e risarcire tutte le persone colpite sotto la supervisione di una serie di paesi e organizzazioni, tra cui: Egitto, Qatar e il Nazioni Unite.

Porre fine completamente al blocco sulla Striscia di Gaza.

Garanti dell’Accordo:

Qatar, Egitto, Stati Uniti e Nazioni Unite.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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