Combattere l’invasore israeliano: Chi sono i combattenti ‘Nukhba’ di Hamas?

Le Brigate di Al-Qassam sono il braccio armato di Hamas. (Image: Palestine Chronicle)

By Robert Inlakesh

Il braccio armato di Hamas è sotto il comando di Mohammad Deif, ideatore di varie operazioni offensive di successo contro Israele.

Le Brigate Izz ad-Din al-Qassam, o semplicemente Brigate Qassam, sono il braccio armato del Movimento di resistenza palestinese Hamas, e sono gli artefici dell’offensiva del 7 ottobre contro Israele, chiamata Operazione al-Aqsa Flood dal leader del gruppo.

Il gruppo armato, impegnato in operazioni difensive di terra, sta utilizzando tattiche di guerriglia in tutta la Striscia di Gaza per combattere l’esercito invasore.

Le Brigate Qassam sono state istituite ufficialmente nel 1991, e guidate dal loro comandante Salah Shehadeh, fino al suo brutale omicidio nel 2004.

Da allora l’ala armata di Hamas è sotto il comando di Mohammad Deif, che ha ideato con successo varie operazioni offensive contro Israele.

Oggi le Brigate Qassam sono il gruppo di resistenza palestinese più potente, e guidano la “Stanza congiunta” nella Striscia di Gaza, sotto la quale si coordinano una miriade di movimenti armati più piccoli, e bracci armati di diversi partiti politici palestinesi.

Mujamma al-Islamiyyah

L’ala armata di Hamas non era ufficialmente operativa prima dell’inizio anni ’90, e il precursore del gruppo, noto come Mujamma al-Islamiyyah, aveva un braccio che sviluppava cellule operative, note come Majd, formate nel 1985; un progetto co-fondato da Yahya Sinwar, attuale leader di Hamas a Gaza.

Salah Shehadeh, poi fondatore delle Brigate Qassam, era stato incaricato all’epoca di formare piccoli gruppi di agenti, dopo il rilascio di Sheikh Ahmed Yassin dalla detenzione israeliana in occasione di uno scambio di prigionieri.

Quale fosse l’esatta missione di Shehadeh in quel periodo e se abbia avuto successo, è ancora oggetto di dibattito storico.

Sheikh Izz ad-Din al-Qassam

Le Brigate Qassam prendono il nome da Sheikh Izz ad-Din al-Qassam, il primo leader della resistenza palestinese.

Si ritiene che abbia ispirato la “rivolta araba” del 1936-9 contro l’esercito del Mandato britannico e le milizie sioniste, ma fu ucciso durante uno scontro a fuoco contro i soldati di occupazione britannici.

Fuori Jenin, lo sceicco guidò un gruppo di combattenti armati, alcuni dei quali erano lavoratori maltrattati provenienti da Haifa, convincendoli a intraprendere la strada della Jihad armata contro le ambizioni sioniste di conquista della Palestina.

Sheikh Izz ad-Din al-Qassam era così influente che il movimento della Jihad islamica palestinese (PIJ), originariamente chiamava anche la sua ala armata “al-Qassam”, prima di cambiarlo in Saraya al-Quds.

Asse della Resistenza

Nel 1992, le Brigate Qassam hanno ottenuto l’appoggio di Hezbollah, cominciando a intraprendere contatti per ottenere l’appoggio della Repubblica islamica dell’Iran.

Questa era stata la naturale conseguenza di una deportazione di massa avvenuta nel dicembre di quell’anno, quando Israele aveva trasferito circa 415 palestinesi dai territori occupati del ‘67 al Libano meridionale, comprese figure di spicco di Hamas.

L’apertura di un’alleanza con nazioni come la Siria, l’Iran e gruppi come gli Hezbollah libanesi, ha contribuito a rafforzare la tattica delle Brigate Qassam.

Oggi si stima che le Brigate Qassam abbiano tra i 30.000 e i 50.000 combattenti addestrati al combattimento.

Possiedono unità specializzate in grado di gestire il controllo delle frontiere, la raccolta di informazioni, le operazioni di terra offensive e difensive, una squadra di difesa aerea, l’aeronautica (alianti), gli uomini rana (forza navale), operazioni con droni, produzione di esplosivi, difese di tunnel, forze speciali per prigionieri sicurezza, unità missilistiche guidate anticarro, squadre mediche, esclusivamente femminili, e lancio di razzi.

Hanno anche gruppi di media, e un portavoce appositamente designato per le Brigate Qassam, l’iconica figura mascherata Abu Obeida.

Forze speciali Nukhba

I più temuti, tra tutti i combattenti delle Brigate Qassam, sono i commandos Nukhba, unità delle forze speciali su cui viene mantenuto il massimo riserbo.

Israele ha fornito stime secondo le quali il gruppo potrebbe essere formato da circa 1.500 uomini, anche se è solo una supposizione.

Si dice che i commando Nukhba siano stati addestrati in Iran, e che abbiano acquisito esperienza in battaglia sia in Iraq che in Siria, coordinandosi strettamente con gli Hezbollah libanesi.

Israele accusa la Nukhba di aver guidato le operazioni del 7 ottobre, durante le quali sono stati eliminati circa 400 soldati israeliani.

I Nukhba sono inquadrati come forza in grado di sconfiggere le Brigate Givati ​​israeliane, e anche capaci di eliminare membri delle unità di forze speciali israeliane.

I media di Israele hanno dichiarato che i commando Nukhba sono riusciti a portare avanti le operazioni di infiltrazione anche successivamente alla conquista e all’insediamento di forze israeliane nei territori intorno a Gaza.

È molto importante tenere presente che Israele non comprende la reale portata della potenza militare delle Brigate Qassam.

Il braccio armato di Hamas sceglie appositamente i suoi combattenti, assegnando a ciascuno di loro un ruolo specifico, e molti dei combattenti sono individui che hanno subito gravi lutti familiari causati da Israele.

Standard rigorosi

Nonostante gli standard rigorosi, si ritiene che il secondo gruppo più forte a Gaza, appartenente al PIJ, sia il più numeroso in termini di personale.

La disciplina dei combattenti delle Brigate Qassam è rigidissima, ai combattenti non è nemmeno permesso fumare sigarette e devono seguire rigorosamente la dottrina islamica.

Il gruppo ha saputo produrre testate anticarro, che si sono evolute nel tempo grazie all’ingegno dei produttori di armi delle Brigate Qassam, fino alla creazione del missile Yasin-105, il quale è riuscito a danneggiare o distruggere centinaia di carri armati israeliani.

Le squadre dei cecchini hanno dimostrato capacità ed efficacia nei combattimenti contro le formazioni di soldati israeliani.

Le Brigate Qassam hanno preparato con successo trappole esplosive, facendo brillare ordigni improvvisati (IED), utilizzando mine antiuomo e anche armi leggere contro le forze israeliane.

Sono state effettuate diverse stime riguardo il numero di razzi di produzione nazionale in possesso delle Brigate Qassam, sembra certo è che si tratti di decine di migliaia, forse superiori a 100.000.

Tuttavia, i razzi non hanno le stesse capacità di quelli dei loro alleati, come Hezbollah, e sono considerati strategicamente importanti, ma fisicamente inefficaci.

Oltre alle operazioni su Gaza, le Brigate Qassam sono radicate anche in Libano e Siria, dove gestiscono piccole cellule atte a svolgere operazioni occasionali nella Cisgiordania occupata.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

- Robert Inlakesh è un giornalista, scrittore e regista di documentari. Esperto di Medio Oriente, e specializzato in Palestina. Ha contribuito con questo articolo a The Palestine Chronicle.

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