Lunedì, sciopero internazionale per Gaza: Cosa possiamo fare

(Photo: Via Social Media)

By Redazione Palestine Chronicle

Lo scopo dello sciopero è tenere Gaza in rilevanza assoluta sull’agenda globale, per chiedere un cessate il fuoco immediato.

Riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA, che diversi gruppi, in rappresentanza di un fronte politico unificato, chiedono uno sciopero internazionale in solidarietà con il popolo palestinese.

Le Forze Nazionali e Islamiche, una coalizione delle principali fazioni palestinesi, hanno chiesto per lunedì uno sciopero globale che includa tutti gli aspetti della vita quotidiana, in solidarietà con il popolo palestinese, e in particolare con la Striscia di Gaza dove si sta affrontando un genocidio, sfollamento e pulizia etnica da 65 giorni consecutivi, riferisce WAFA.

In un comunicato stampa rilasciato ieri sera, le Forze Armate hanno invitato il popolo palestinese a scendere nelle strade e nelle piazze pubbliche di tutto il paese e del mondo, come espressione di unità nazionale e internazionale dentro e intorno alla Palestina.

Queste manifestazioni pubbliche invierebbero un messaggio di decisa opposizione a qualsiasi tentativo di sradicamento e sfollamento, si legge nella dichiarazione.

Le Forze hanno affermato che la lotta legittima del popolo palestinese continuerà, attraverso tutti i mezzi garantiti dal diritto internazionale, e non si fermerà fino a quando i palestinesi non avranno raggiunto la loro libertà, indipendenza e sovranità.

“Ci aspettiamo che tutto il mondo si unisca allo sciopero, un atto che si inserisce nel contesto di un ampio movimento internazionale capace di coinvolgere figure influenti. Questo movimento si oppone al genocidio in corso a Gaza, alla pulizia etnica e agli insediamenti coloniali in Cisgiordania”, continuano nella dichiarazione.

“Lo sciopero si oppone anche ai tentativi di indebolire la giusta causa nazionale del popolo palestinese”, hanno aggiunto.

Le Forze Armate hanno sottolineato che le persone, in tutto il mondo, si stanno unendo per far fronte all’ingiustizia, alle esecuzioni e al razzismo perpetrati dall’occupazione israeliana, inviando un messaggio di solidarietà ai bambini, alle donne e agli anziani che sono caduti vittime dei crimini di guerra e del terrorismo israeliano.

Lo sciopero, secondo le Forze Armate, trasmette un messaggio potente da parte delle nazioni solidali al popolo palestinese, e al loro legittimo diritto al ritorno, alla loro autodeterminazione e indipendenza nazionale, con Gerusalemme capitale di uno stato sovrano.

Come partecipare?

Molti gruppi di attivisti hanno offerto, tramite social media, suggerimenti per partecipare allo sciopero.

“Come partecipare allo sciopero globale per Gaza lunedì 11 dicembre 2023?

1. Non comprare nulla (in contanti o online)

2. Non utilizzare il tuo conto bancario e non effettuare alcuna transazione

3. Non uscire di casa

4. Disattiva i tuoi account Facebook e Instagram

5. Twitta usando l’hashtag #StrikeForGaza.”

“Ci uniamo all’appello per uno sciopero globale che ponga fine agli atti genocidi di Israele contro i palestinesi a Gaza.

Domani unitevi all’ appello globale: niente lavoro, niente scuola, niente acquisti.

#StrikeForGaza #CeasfireNow #StopTheGenocide”

Espressione di unità

“La solidarietà globale verso Gaza, l’appello forte e senza precedenti per porre fine alle ingiustizie contro Gaza e la Palestina, hanno unito le persone in tutto il mondo da oltre due mesi”, afferma il giornalista e autore palestinese Dr. Ramzy Baroud.

“Lo scopo dello sciopero è tenere Gaza, in particolare la richiesta di un cessate il fuoco immediato, in cima all’agenda globale, inviando al tempo stesso un messaggio di unità: il mondo è unito contro il genocidio in corso e l’assedio di Gaza, unito contro l’orribile attacco lanciato da Israele e contro i coloni che occupano illegalmente il resto della Palestina”, ha aggiunto.

“La solidarietà è molto significativa per il popolo di Gaza, che non deve essere lasciato solo, e non importa per quanto tempo ancora Israele prolungherà i suoi massacri di civili, privando 2,3 milioni di persone di cibo, acqua, medicine, carburante e senso di sicurezza. “

Secondo il Ministero della Sanità a Gaza, il numero dei palestinesi uccisi dal 7 ottobre ha raggiunto quota 17.997, tra cui quasi 8.000 bambini, più di 6.121 donne e 49.229 feriti.

 

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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