Incurante del genocidio, Biden incrementa la vendita di armi a Israele

Il Presidente USA Joe Biden con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. (Photo: via Israeli PM Twitter Page)

By Redazione Palestine Chronicle

L’accordo da 500 milioni di dollari è indipendente da un importante pacchetto di aiuti attualmente in fase di approvazione al Congresso, e destinerebbe 14,3 miliardi di dollari in assistenza militare diretta a Israele.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta silenziosamente sollecitando i legislatori ad approvare la vendita di 45.000 munizioni per carri armati a Israele, riferisce l’agenzia di stampa Reuters, sottolineando che l’accordo è sotto esame nel pieno delle crescenti preoccupazioni per le vittime civili a Gaza.

La potenziale vendita, del valore di oltre 500 milioni di dollari, rifornirebbe l’arsenale israeliano di proiettili da 120 millimetri, utilizzati dal carro armato principale Merkava, hanno riferito venerdì quattro fonti anonime. Il Congresso deve autorizzare il trasferimento prima di procedere, ma alcuni legislatori rimangono scettici.

Reuters ha citato Josh Paul, ex funzionario del Dipartimento di Stato americano che si è dimesso in ottobre per protestare contro il “cieco sostegno” di Washington a Israele, dicendo: “E ‘stato sottoposto alla commissione all’inizio di questa settimana, dovrebbero avere 20 giorni per esaminare il caso israeliano. (Il Dipartimento di Stato americano) li sta spingendo a cancellare (la vendita) adesso”.

Un funzionario in carica ha confermato i commenti di Paul, facendo notare che il Dipartimento di Stato ha fatto pressione sul Congresso affinché approvi la vendita, la quale è attualmente sotto “esame informale” da parte delle commissioni per le Relazioni Estere del Senato e per gli Affari Esteri della Camera.

Tuttavia, secondo quanto riferito, Biden sta valutando la possibilità di aggirare i legislatori per procedere con una vendita minore di 13.000 proiettili per carri armati, dato che le autorità di emergenza ai sensi della legge sul controllo delle esportazioni di armi, gli permetterebbero di saltare la revisione del Congresso. Non è ancora stata presa nessuna decisione in merito, dichiarano due funzionari statunitensi. 

Il senatore democratico Chris Van Hollen, membro della commissione per le relazioni estere, ha esortato la Casa Bianca a dare ai legislatori il tempo di esaminare la vendita, affermando: 

“L’amministrazione non dovrebbe mandare in corto circuito il già breve lasso di tempo per la revisione del Congresso di questo, o qualsiasi altro trasferimento di armi”.

L’accordo da 500 milioni di dollari è indipendente da un importante pacchetto di aiuti, attualmente in fase di approvazione al Congresso, che dovrebbe destinare 14,3 miliardi di dollari in assistenza militare diretta a Israele, se approvato nella sua forma attuale.

Alcuni degli alleati di Biden al Senato, sono diventati critici nei confronti del sostegno degli Stati Uniti, in considerazione del crescente numero di vittime a Gaza, e il senatore indipendente Bernie Sanders afferma che Washington dovrebbe usare la sua “sostanziale influenza” nei confronti di Israele per limitare lo spargimento di sangue.

Gli Stati Uniti rimangono il principale fornitore di armi Israele, da ottobre hanno già trasferito in Israele circa 15.000 bombe e 57.000 proiettili di artiglieria, riferisce il Wall Street Journal.

Queste recenti manovre si aggiungono all’assistenza annuale fornita al paese alleato, che ammonta a circa 3,8 miliardi di dollari ogni anno.

Secondo il Ministero della Sanità palestinese a Gaza, il numero dei palestinesi uccisi nell’attacco israeliano contro la Striscia,  dal 7 ottobre ha raggiunto il numero di 17.490 vittime, tra cui 7.870 bambini, 6.121 donne e 46.480 feriti.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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