Gaza rischia di essere devastata da epidemie senza precedenti

Il rischio di epidemie a Gaza è altissimo. (Foto: via Eye on Palestine)

By Redazione Palestine Chronicle

Secondo il Mediterranean Observatory, la Striscia di Gaza potrebbe diventare un’area devastata da epidemie senza precedenti.

“Ce lo dissero le mosche”. Cominciava con queste parole l’iconico reportage di Robert Fisk che, ancora oggi, resta la più importante e dettagliata testimonianza del massacro di Sabra e Chatila. 

Fisk si riferiva all’assedio di insetti che volavano attorno ai corpi in putrefazione delle vittime. Uno scenario che, giorno dopo giorno, osserviamo nelle video testimonianze che arrivano da Gaza. 

Adulti e bambini sono spesso circondati da mosche, le scacciano dai loro volti con gesti stanchi e rassegnati.

Nel contesto attuale, in pieno collasso sanitario, la carenza di beni primari come acqua potabile, medicine, prodotti igienico sanitari e disinfettanti, si somma a un numero impressionante (oltre 48mila) di feriti, e corpi in decomposizione sotto tonnellate di macerie. 

La popolazione civile è esposta in modo costante ai gas, alle polveri sottili e alle temperature elevate che derivano dai bombardamenti. 

L’esercito israeliano ha, inoltre, utilizzato più volte, e in diverse aree della Striscia, bombe al fosforo bianco, un’arma vietata dalle convenzioni internazionali per la sua pericolosa tossicità.

Il genocidio in atto contro i civili di Gaza sta entrando nel terzo mese, il rischio della diffusione rapida e intensa di epidemie infettive è concreta. 

La macabra descrizione di Fisk andrebbe forse riletta con maggiore attenzione, per ricordare a noi stessi quanto la storia umana tenda a ripetersi.

(QNN, I-News UK. Cecilia Parodi ha contribuito alla stesura di questo articolo)

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