By Redazione Palestine Chronicle
Human Rights Watch ha accusato il colosso dei social media Meta di “censura sistematica” dei contenuti palestinesi su Instagram e su Facebook.
In un rapporto pubblicato mercoledì, HRW ha affermato che “le politiche e i sistemi di moderazione dei contenuti di Meta hanno messo a tacere sempre più tutte le voci a sostegno della Palestina, su Instagram e Facebook , dall’inizio ostilità tra le forze israeliane e i gruppi di resistenza palestinesi”.
Secondo HRW, “il problema deriva da politiche Meta imperfette, e dalla loro messa in pratica incoerente e sbagliata, dall’eccessivo affidamento a strumenti automatizzati per moderare gli argomenti, e dall’ingiustificata influenza del governo sulla rimozione dei contenuti”.
Deborah Brown, direttrice ad interim della tecnologia e dei diritti umani presso Human Rights Watch, ha affermato che “la censura dei contenuti a sostegno della Palestina, da parte di Meta, aggiunge beffa al danno, in un momento di indicibili atrocità e repressione che soffoca già a sufficienza la libertà d’espressione dei palestinesi”.
Il gruppo per i diritti umani, con sede a New York, ha esaminato 1.050 casi di censura online provenienti da oltre 60 paesi, e ha identificato “sei modelli chiave di censura, ciascuno ricorrente in almeno 100 casi: rimozione di contenuti, sospensione o cancellazione di account, impossibilità di interagire con un contenuto, impossibilità di seguire o taggare account, restrizioni sull’uso di funzionalità come Instagram/Facebook Live, e shadow banning”.
Il termine “shadow ban” denota una “significativa diminuzione della visibilità dei post, delle storie o dell’account di un individuo, senza alcuna notifica”.
Secondo HRW, “Meta ha applicato erroneamente le politiche su contenuti violenti ed espliciti, violenza e incitamento all’odio, nudità e attività sessuale”.
Questa non è la prima volta che Meta è sotto accusa per la censura di contenuti relativi alla Palestina.
“Meta è consapevole che l’applicazione di queste politiche è imperfetta”, ha affermato HRW.
“In un rapporto del 2021, Human Rights Watch ha documentato la censura di Facebook sulla discussione di questioni relative a Israele e Palestina, e ha accusato Meta di mettere a tacere molti utenti, arbitrariamente e senza spiegazioni”.
Il giorno prima che HRW pubblicasse questo rapporto, il consiglio di sorveglianza di Meta ha dichiarato che il gigante dei social media, precedentemente noto come Facebook, ha commesso un errore nel rimuovere due video che ritraevano ostaggi e vittime, durante l’assalto militare israeliano contro i palestinesi di Gaza.
“Invece di scuse blande e promesse vuote, Meta dovrebbe dimostrare la seria intenzione, una volta per tutte, di voler affrontare la censura legata alla Palestina, attuando in modo concreto trasparenza e un definitivo rimedio”, ha affermato Brown.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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