By Redazione Palestine Chronicle
Dopo Stati Uniti, Italia, Germania, Australia e Canada, anche il Regno Unito e la Finlandia hanno deciso di sospendere i finanziamenti all’UNRWA.
Germania, Gran Bretagna e Finlandia si sono unite ad altri paesi, sospendendo tutti i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), a seguito delle accuse israeliane, secondo le quali alcuni dipendenti sarebbero coinvolti nell’operazione militare del 7 ottobre condotta dalla Resistenza.
Dopo Stati Uniti, Italia, Germania, Australia e Canada, anche il Regno Unito e la Finlandia hanno deciso di sospendere i finanziamenti all’UNRWA.
Sabato l’Irlanda ha espresso appoggio alle indagini, ma ha affermato che non sospenderà i finanziamenti per il lavoro dell’Agenzia a Gaza.
“Piena fiducia nella decisione del capo dell’agenzia Philippe Lazzarini, volta a sospendere immediatamente il personale UNRWA sospettato di partecipazione agli attacchi del 7 ottobre, per indagare a fondo e mostrare tolleranza zero nei confronti del terrorismo”, ha scritto su X il Ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin.
Martin ha affermato che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha fornito assistenza a 2,3 milioni di persone, a un costo umano incredibile con oltre 100 dipendenti uccisi in quattro mesi.
“L’Irlanda non ha intenzione di sospendere i finanziamenti per il lavoro indispensabile dell’UNRWA a Gaza”, ha sottolineato Martin.
L’Irlanda ha fornito all’UNRWA 18 milioni di euro (19,5 milioni di dollari) nel 2023, e continuerà a fornire sostegno nel 2024.
Il ruolo dell’UNRWA nella sentenza della Corte Internazionale di Giustizia
La dichiarazione rilasciata dal Commissario Generale dell’UNRWA Lazzarini il 13 gennaio, un giorno dopo la discussione di Israele davanti alla Corte Penale Internazionale, è stata inclusa dall’ICJ come prova contro Israele che “ha causato lo sfollamento di massa di una popolazione che è in costante instabilità. “
La dichiarazione dell’UNRWA aggiunge “la situazione dei bambini a Gaza è particolarmente straziante, un’intera generazione di bambini è traumatizzata e serviranno anni per guarire”.
La dichiarazione è stata usata anche per dimostrare che la crisi a Gaza “è aggravata da un linguaggio disumanizzante”.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 26.257 palestinesi sono rimasti uccisi, e 64.797 feriti nel genocidio in corso a Gaza dal 7 ottobre.
Stime palestinesi, e internazionali, affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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