Decine di morti – Israele massacra membri del comitato tribale mentre distribuiscono aiuti a Gaza

Le forze israeliane hanno bombardato centinaia di palestinesi in attesa di aiuti umanitari. (Foto: tramite QNN)

By Redazione Palestine Chronicle

Questi centri di distribuzione sono tutti situati in aree designate dall’esercito israeliano come “sicure”. Invece l’attacco israeliano alla ‘rotatoria Kuwait’ ha colpito i membri del comitato tribale.

Almeno 23 palestinesi sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti israeliani, che ha colpito un gruppo di persone istituito per facilitare la distribuzione degli aiuti internazionali alla popolazione affamata di Gaza.

Quest’ultimo massacro è avvenuto martedì sera, presso la rotatoria Kuwait a Gaza City. Molti altri sono rimasti feriti nell’attacco, si prevede che il numero dei morti aumenterà. Negli ultimi giorni Israele ha compiuto diversi massacri contro i palestinesi in attesa di aiuti, nel nord e nel centro di Gaza.

Il più sanguinoso è avvenuto lo scorso febbraio, quando l’esercito israeliano ha aperto il fuoco contro una grande folla di persone in attesa dei camion degli aiuti in via Al-Rashid a Gaza, massacrando tra morti e feriti, oltre 1.000 individui.

L’ultimo attacco è diverso dai precedenti “massacri della farina” compiuti da Israele.

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Comitati Tribali

Per evitare ulteriori massacri di palestinesi, le autorità di Gaza hanno deciso che i rappresentanti dei clan e delle tribù di Gaza ricevano gli aiuti, e ne facilitino la distribuzione.

Una decisione di relativo successo, almeno negli ultimi giorni, che ha utilizzato punti di distribuzione appartenenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati palestinesi (UNRWA).

I centri di distribuzione sono tutti situati in aree designate dall’ stesso esercito israeliano come “sicure”. Invece l’attacco israeliano alla rotatoria Kuwait ha colpito i membri del comitato tribale, come riferito da Al-Jazeera e altri organi di informazione.

“I comitati si trovavano in un punto appartenente all’UNRWA e situati all’interno delle aree classificate dall’occupazione come “sicure”, ha riferito Al-Jazeera, aggiungendo che “stavano aspettando l’arrivo degli aiuti per distribuirli alla popolazione”.

Questi comitati hanno precedentemente fermato i massacri israeliani, organizzando consegna e distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza centrale, ma ora sono diventati anche loro vittime dei massacri israeliani in corso nella Striscia.

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Dichiarazione di Hamas

In risposta al massacro, Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui lo descrive come “un’ulteriore prova del sadismo dell’occupazione criminale sionista, che colpisce deliberatamente qualsiasi gruppo tribale locale o nazionale che organizzi e distribuisca aiuti, con l’obiettivo di diffondere il caos e minacciare la sicurezza”.

La dichiarazione afferma che l’obiettivo di Israele è “cacciare il nostro popolo dalla sua terra”, aggiungendo:

“Affermiamo che l’escalation della sanguinosa aggressione sionista non spezzerà la volontà del nostro popolo, né farà vacillare la sua fermezza. Il popolo palestinese, le sue tribù e tutte le sue forze procederanno uniti, per sbarrare la strada a questo nemico criminale e ai suoi piani di terrorismo”.

“Allo stesso tempo, invitiamo la comunità internazionale insieme a tutti gli organismi internazionali e regionali ad assumersi le proprie responsabilità legali e morali, per frenare questo nemico nazista, che persiste a uccidere il nostro popolo, sia attraverso barbari bombardamenti, sia attraverso l’arma della fame applicata in modo chiaro e palese dal mondo intero”.

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Altri massacri

Attualmente sotto processo davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per genocidio contro i palestinesi, Israele sta conducendo una guerra devastante contro Gaza dal 7 ottobre.

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 31.923 palestinesi sono stati uccisi e 74.096 feriti nel genocidio israeliano in corso.

Inoltre, almeno 7.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte, sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia.

Organizzazioni palestinesi, e internazionali, affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.

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L’aggressione israeliana ha inoltre provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone provenienti da tutta la Striscia di Gaza, la stragrande maggioranza degli sfollati sono stati costretti a rifugiarsi nella città meridionale di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, causando il più grande esodo di massa dalla Nakba del 1948.

Israele afferma che 1.200 soldati e civili sono stati uccisi durante l’operazione Al-Aqsa il 7 ottobre. I media israeliani hanno pubblicato rapporti che suggeriscono che molti israeliani sono stati uccisi quel giorno dal “fuoco amico”.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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