By Redazione Palestine Chronicle
“Chiediamo al governo italiano di richiamare il nostro ambasciatore a Tel Aviv in segno di ferma protesta contro gli incessanti crimini di guerra del governo Netanyahu”.
L’ex primo ministro italiano e leader del Movimento 5 Stelle (M5S), Giuseppe Conte, ha chiesto al governo italiano di richiamare l’ambasciatore in Israele dopo il raid conro la scuola di Tabaeen, sabato scorso, che ha ucciso oltre 100 palestinesi.
“Altri cento civili palestinesi, molti bambini e donne, fatti a pezzi dalle bombe isrealiane sganciate su una scuola-rifugio di Gaza affollata per l’ora della preghiera,” Conte ha scritto sul suo profilo Instagram domenica.
“Ogni giorno una nuova strage, anche più atroce, mentre chi sopravvive alle bombe muore di fame, sete e malattie,” Conte ha aggiunto, definendo le azioni israeliane “uno sterminio sistematico messo in atto da un governo estremista che giustifica ogni massacro e teorizza una nuova ‘morale’ che consente di far morire di fame due milioni di palestinesi”.
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Secondo l’ex premier, “le condanne non bastano più.”
“Chiediamo al governo italiano di richiamare il nostro ambasciatore a Tel Aviv in segno di ferma protesta contro gli incessanti crimini di guerra del governo Netanyahu”, ha concluso.
Angelo Bonelli, leader dei Verdi e dell’Alleanza di Sinistra, si è unito all’appello di Conte e ha criticato l’ipocrisia del governo italiano.
“Dal 7 ottobre, quasi 40.000 civili, per lo più donne e bambini, sono stati assassinati”, ha dichiarato lunedì in un comunicato.
“Israele bombarda chi cerca cibo dai convogli umanitari, scuole e ospedali. Sono atti criminali contro l’umanità”, ha aggiunto.
“Di fronte a questo massacro di vite umane, il ministro (degli Esteri italiano Antonio) Tajani invita Israele alla moderazione, proponendo due Stati e due popoli: pura ipocrisia di cui dovrebbe vergognarsi”, ha aggiunto.
“Ribadiamo la richiesta di richiamare l’ambasciatore italiano in Israele e di sospendere gli accordi economici e militari con Israele”, ha concluso Bonelli.
Elly Schlein, leader del Partito Democratico, ha espresso condanna per le azioni di Israele, anche se si è astenuta dal suggerire il ritiro dell’ambasciatore o la riduzione dei legami diplomatici con Israele.
È assolutamente inaccettabile il bombardamento di una scuola a #Gaza che ha provocato tante vittime innocenti.
Chiediamo ad Israele rispetto del diritto umanitario. È per proteggere i civili che chiediamo immediato cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) August 10, 2024
“Bombardare scuole e ospedali è un crimine di guerra. Non è accettabile continuare ad assistere a quello che sta accadendo a Gaza”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di un’iniziativa europea e internazionale per fermare Netanyahu.
Anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha espresso il suo sdegno su X, affermando: “È assolutamente inaccettabile il bombardamento di una scuola a #Gaza che ha provocato tante vittime innocenti. Chiediamo a Israele rispetto del diritto umanitario”. Tajani ha chiesto un immediato cessate il fuoco “per proteggere i civili”.
Genocidio in corso
Nonostante una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, Israele ha agito in spregio della condanna internazionale per la sua continua e brutale offensiva su Gaza.
Attualmente sotto processo davanti alla Corte internazionale di giustizia per genocidio contro i palestinesi, Israele sta conducendo una guerra devastante su Gaza dal 7 ottobre.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 39.897 palestinesi sono stati uccisi e 92.152 feriti nel genocidio in corso a Gaza dal 7 ottobre.
Almeno 11.000 persone sono disperse, presumibilmente morte sotto le macerie delle loro case in tutta la Striscia.
Israele afferma che 1.200 soldati e civili sono stati uccisi durante l’operazione ‘Ciclone di Al-Aqsa’ del 7 ottobre. I media israeliani hanno pubblicato rapporti che suggeriscono che molti israeliani sono stati uccisi quel giorno da “fuoco amico”.
I segnali sono inequivocabili: La fiamma di Israele si sta spegnendo
Le organizzazioni palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
La guerra israeliana ha provocato una grave carestia, soprattutto nel nord di Gaza, che ha causato la morte di molti palestinesi, soprattutto bambini.
L’aggressione israeliana ha anche provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone da tutta la Striscia di Gaza, con la stragrande maggioranza degli sfollati costretti nella città meridionale di Rafah, densamente affollata e vicina al confine con l’Egitto, in quello che è diventato il più grande esodo di massa della Palestina dalla Nakba del 1948.
Più tardi, durante la guerra, centinaia di migliaia di palestinesi hanno iniziato a spostarsi dal sud al centro di Gaza, alla costante ricerca di sicurezza.
(The Palestine Chronicle)
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