‘Tutti dovrebbero provare empatia per i palestinesi’: Sinéad O’ Connor muore a 56 anni

La cantante irlandese Sinéad O'Connor. (Photo: Pymouss, via Wikimedia Commons)

By Redazione Palestine Chronicle

O’Connor, che si era imposta sulla scena musicale con il singolo Nothing Compares to U, nel 1990, era nota anche per il suo marcato impegno politico.

L’icona irlandese Sinéad O’Connor si è spenta mercoledì 25 luglio, all’età di 56 anni.

“È con immensa tristezza che annunciamo la morte della nostra amata Sinéad,” la famiglia della cantante ha annunciato in un comunicato.

“La famiglia e gli amici sono devastati e chiedono intimità e privacy in questo momento difficile.”

Empatia per i palestinesi

O’Connor, che si era imposta sulla scena musicale con il singolo Nothing Compares to U, nel 1990, era nota anche per il suo marcato impegno politico.

Nel settembre del 2014, qualche mese dopo la sanguinosa offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, la vincitrice del Grammy Award aveva annullato un concerto a Cesarea, città israeliana collocata tra Tel Aviv ed Haifa.

Parlando con Hot Press, all’epoca dei fatti, O’Connor disse:

“Chiunque sia sano di mente, me inclusa, non può non provare empatia per le sofferenze dei palestinesi.”

“Chiunque sia sano di mente non può che condannare quello che le ca**o di autorità israeliane stanno facendo,” aveva aggiunto.

Vita personale

Nata Sinead Marie Bernadette O’Connor a Glenageary, vicino Dublino, la cantante aveva avuto un’infanzia difficile. Le patologie mentali avevano rivestito un ruolo importante nella sua vita. Nel 2003, le era stato diagnosticato ufficialmente il disturbo bipolare.

Il figlio diciassettenne di O’Connor, Shane, era morto suicida lo scorso anno.

Commentando la tragica notizia sui social, aveva detto che Shane aveva “deciso di porre fine alle sofferenze terrene” e aveva chiesto che “nessuno seguisse il suo esempio”.

Baroud: Era un’icona per molti palestinesi

“Sinéad O’Connor non era un’icona solo per gli irlandesi, ma anche per molti palestinesi,” il giornalista palestinese Ramzy Baroud, direttore del Palestine Chronicle, ha commentato.

“Il nostro amore e apprezzamento per questa meravigliosa artista non è moltivato solo dalla posizione che ha preso sulla Palestina. Per certi versi, le sue battaglie personali riflettono le battaglie collettive del popolo palestinese,” ha aggiunto Baroud.

“O’Connor ha combattuto dalla parte giusta, nonostante le molte tragedie che l’hanno colpita. Siamo rattristati dalla sua scomparsa, ma anche confortati dal fatto che fosse una persona di principio, oltremodo coraggiosa.”

Sinéad O’Connor si era convertita all’Islam nel 2018 e aveva cambiato il suo nome in Shuhada.

“Sono musulmana da tutta la vita, solo che non lo sapevo,” O’Connor aveva spiegato al programma inglese Good Morning Britain un anno dopo.

(The Palestine Chronicle. Leggi l’originale inglese qui)

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