Racconti da Huwwara, il villaggio palestinese dato alle fiamme dai coloni israeliani

Il 26 febbraio, centinaia di coloni hanno dato alle fiamme il villaggio palestinese di Huwwara. (Photo: via ActiveStills.org)

By Fayha Shalash

Huwwara è una città palestinese situata a sud della città di Nablus. Gode di una posizione strategica essendo il collegamento tra le città della Cisgiordania occupata settentrionale e centrale.

L’arteria principale della città rimane attiva 24 ore su 24 e raramente è deserta, con negozi su entrambi i lati, ed è anche il cuore pulsante dell’economia della città e dei villaggi vicini.

A Huwwara, però, i problemi non mancano.

I coloni ebrei sono soliti attraversare questa strada per raggiungere gli insediamenti illegali, costruiti sulle terre palestinesi.  Nel loro passaggio, attaccano spesso i residenti palestinesi, protetti dai soldati israeliani.

A causa della costante presenza delle forze di occupazione israeliane, i residenti di Huwwara non possono mai rilassarsi.

Una notte di sangue

Il 26 febbraio, centinaia di coloni ebrei si sono riversati nella città di Huwwara e hanno dato alle fiamme case, negozi e veicoli palestinesi. È stata una scena orribile.

Il brutale assalto è avvenuto poche ore dopo l’uccisione di due coloni illegali che stavano attraversando la strada principale della città, da parte di combattenti palestinesi.

Il punto è che gli attacchi dei coloni avvengono regolarmente e da anni, anche senza motivi apparenti.

Abdullah Odeh, un abitante di Huwwara, era a casa con la sua famiglia quando i coloni hanno cominciato a radunarsi attorno al negozio del suo vicino.

“Abbiamo sentito voci e grida in ebraico, quindi abbiamo subito chiuso le finestre, temendo che loro (i coloni) avrebbero attaccato la nostra casa, ma il loro obiettivo era il negozio del mio vicino”, Odeh ha raccontato al Palestine Chronicle.

“Hanno sfondato la porta del negozio e a gli hanno dato fuoco, finché non è stato completamente avviluppato da fumo nero… Abbiamo provato a spegnere l’incendio, ma era immenso e non ci siamo riusciti”, ha aggiunto Odeh.

Mentre Odeh tornava a casa, i soldati israeliani hanno lanciato gas lacrimogeni contro i palestinesi, causando casi di soffocamento anche tra i membri della sua famiglia.

Quella stessa notte, a Huwwara  si sono verificate decine di attacchi, con un bilancio di una vittima e oltre cento feriti.

I soldati israeliani, peraltro, hanno impedito alle ambulanze di raggiungere i feriti.

Una ferita aperta

Gli abitanti di Huwwara vivono in costante stato di angoscia e paura a causa dei continui assalti da parte dei coloni ebraici e della chiusura dei posti di blocco militari da parte dell’esercito israeliano.

Per molti abitanti, l’unico modo di lasciare la città è attraversare strade sterrate secondarie. Anche alcune strade interne sono bloccate, rendendo la vita molto difficile per gli abitanti che lavorano fuori Huwwara.

Le forze di occupazione israeliane, inoltre, emettono regolarmente ordinanze di chiusura ai danni dei negozi palestinesi di Huwwara con il pretesto della “sicurezza”. Affermano che queste misure sono necessarie per proteggere i coloni ebrei illegali, anche se, in realtà, sono proprio i coloni ad attaccare regolarmente i locali e le abitazioni palestinesi.

Samer Awad possiede una libreria sulla strada principale di Huwwara. Come decine di commercianti, ha subito ingenti perdite economiche a causa delle chiusure.

“Abbiamo dovuto chiudere l’attività per più di due settimane. I soldati (israeliani) non si limitano a emettere l’ordine, sfondano porte e finestre finché il negozio non viene chiuso davanti ai loro occhi”, Awad ha detto al The Palestine Chronicle.

Il piccolo negozio di Awad fornisce anche servizi ai clienti che devono ottenere documenti di viaggio e visti. Poiché ambasciate e consolati fissano appuntamenti in date ben precise, durante la chiusura Samer è stato costretto a completare le transazioni da casa, “trafugando” i documenti necessari dal proprio negozio per evitare inutili ritardi.

Tuttavia, le attività commerciali più colpite sono i ristoranti e le pasticcerie, per i quali Huwwara è famosa. A causa della chiusura prolungata, i proprietari sono stati costretti a buttare la merce scaduta, con perdite stimate in decine di migliaia di dollari.

Aman Ali possiede da dieci anni un ristorante sulla strada principale della città. Ci dice che questo Ramadan a Huwwara è stato “morto”, a causa delle chiusure militari israeliane.

“Ho subito enormi perdite dall’inizio di marzo, a causa della chiusura e del fatto che siamo stati costretti a buttare via il cibo”, ha aggiunto Ali.

La gente di Huwwara si descrive come prigioniera nella propria città. Non sa quando verrà imposta loro la prossima chiusura o quando i coloni attaccheranno di nuovo.

Tuttavia, cercano di vivere al meglio, nella speranza che un giorno l’occupazione israeliana finisca.

Leggi l’originale inglese qui. 

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