By Redazione Palestine Chronicle
Domenica, il Movimento di Resistenza Palestinese Hamas, ha pubblicato un documento di 16 pagine, intitolato “La nostra narrazione. Operazione Al-Aqsa Flood”. Il documento affronta molte questioni controverse sul contesto, le tempistiche e gli eventi del 7 ottobre.
Il documento (versione integrale in PDF qui ) è stato pubblicato in lingua araba e inglese dall’Hamas Media Office. Spiega le ragioni che hanno portato i leader della Resistenza a effettuare l’importante operazione del 7 ottobre, oltre a quel che realmente è accaduto in tale data.
Il documento inizia rivolgendosi al “Nostro fedele popolo palestinese”, sottoposto a una campagna militare israeliana genocida, ad oggi al suo 107° giorno.
“Alla luce dell’aggressione israeliana in corso nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, il nostro popolo continua la sua battaglia per l’indipendenza, la dignità e la liberazione dall’occupazione più lunga della storia, durante la quale ha dato dimostrazioni di coraggio ed eroismo esemplari nell’affrontare l’aggressione omicida israeliana”, si legge nell’introduzione del documento.
Tra i destinatari ci sono anche “Le nazioni arabe e islamiche” e “I popoli liberi in tutto il mondo, coloro che sostengono la libertà, la giustizia e la dignità umana”.
Perché l’operazione Al-Aqsa Flood?
La prima sezione è interamente dedicata alle motivazioni dell’operazione Al-Aqsa Flood.
Hamas contestualizza gli avvenimenti descrivendo il brutale processo di colonizzazione avviato dal movimento sionista e, prima ancora, dalle autorità coloniali britanniche.
“Nel corso di questi lunghi decenni, il popolo palestinese ha sofferto ogni forma di oppressione, ingiustizia, espropriazione dei propri diritti fondamentali e varie politiche di apartheid”.
Il documento elenca, in aggiunta, i dati ufficiali relativi al periodo tra il 2000 e il 2023, rivelando numeri scioccanti di palestinesi uccisi e feriti.
Hamas accusa, inoltre, il cosiddetto processo di “soluzione di pace”, l’ostinazione dell’amministrazione statunitense e degli alleati occidentali che “hanno sempre trattato Israele come uno stato al di sopra della legge, fornendogli la copertura necessaria per prolungare l’occupazione e reprimere il popolo palestinese, e consentendo a “Israele” di sfruttare tale situazione per espropriare ulteriori terre e profanare luoghi santi”.
“Dopo 75 anni di incessante occupazione e sofferenza, dopo aver fallito tutte le iniziative per la liberazione e il diritto al ritorno del nostro popolo, dopo i disastrosi risultati del cosiddetto processo di pace, cosa si aspettava il mondo dal popolo palestinese?”.
Gli eventi
La seconda sezione, intitolata “Gli eventi dell’operazione Al-Aqsa Flood”, descrive gli avvenimenti di quel giorno, sfatando alcune delle bugie israeliane.
“Evitare danni ai civili, in particolare bambini, donne e anziani, è un impegno religioso e morale di tutti i combattenti delle Brigate Al-Qassam. Ribadiamo che la Resistenza Palestinese è pienamente disciplinata e impegnata nei valori islamici, durante l’operazione i combattenti palestinesi hanno colpito soltanto i soldati di occupazione, e coloro che portavano armi contro il nostro popolo”.
“I casi riguardanti civili sono accaduti accidentalmente, nel corso dello scontro con le forze di occupazione”.
Investigazione internazionale
Nella terza sezione, Hamas ha ribadito “Quando la Palestina ha chiesto un’indagine sui crimini di guerra israeliani commessi nei propri territori, si è trovata di fronte all’intransigenza e al rifiuto israeliano, e alla minaccia di punire i palestinesi per ogni richiesta alla CPI”.
“Esortiamo i paesi, in particolare l’amministrazione statunitense, la Germania, il Canada e il Regno Unito, se vogliono, come affermano, che la giustizia prevalga, a proclamare sostegno al corso delle indagini riguardo tutti i crimini commessi nella Palestina occupata, affinché i tribunali internazionali possano svolgere con efficacia il loro lavoro”.
Chi è Hamas?
Nella quarta sezione, intitolata “Chi è Hamas”, il gruppo si descrive come un “Movimento di liberazione nazionale che ha obiettivi chiari” e che “ha legittimità per resistere all’occupazione, per il diritto palestinese all’autodifesa, alla liberazione e all’autodeterminazione.”
“Il nostro tenace popolo palestinese e la sua resistenza stanno conducendo una battaglia eroica, per difendere la propria terra e i diritti nazionali contro la più lunga e brutale occupazione coloniale. Il popolo palestinese si trova ad affrontare un’aggressione israeliana senza precedenti, atroci massacri contro i civili palestinesi, la maggior parte dei quali erano bambini e donne”.
Cosa è necessario?
Nella quinta sezione, intitolata “Cosa è necessario”, Hamas chiede “immediata cessazione dell’aggressione israeliana contro Gaza, dei crimini e della pulizia etnica commessi contro l’intera popolazione di Gaza”.
Inoltre, esorta a “ritenere l’occupazione israeliana legalmente responsabile per le sofferenze umane causate al popolo palestinese, e ad accusare Israele dei crimini contro civili, infrastrutture, ospedali, strutture educative, moschee e le chiese”.
“Chiediamo ai popoli liberi di tutto il mondo, in particolare alle nazioni che sono state colonizzate e che riconoscono la sofferenza del popolo palestinese, di assumere posizioni serie ed efficaci contro le politiche del doppio standard adottate dalle potenze/paesi che sostengono l’occupazione israeliana. Chiediamo a queste nazioni di avviare un movimento di solidarietà globale con il popolo palestinese, di enfatizzare i valori di giustizia e uguaglianza, e il diritto dei popoli a vivere in libertà e dignità”.
Per visualizzare il documento completo in formato PDF, fare clic QUI.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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