‘I capelli come un riccio: gli artisti italiani si ergono a protezione dell’iconico “Handala.

104 Italian artists paid tribute to Handala calling for a ceasefire. (Image: Palestine Chronicle)

By Romana Rubeo

Lo scorso novembre, la fumettista e illustratrice italiana Francesca Ghermandi, insieme ad altri artisti, ha lanciato “la prima iniziativa pacifista nella storia del fumetto in Italia”.

104 iconici personaggi dei fumetti sono stati raffigurati di spalle, e posizionati attorno a Handala, in omaggio all’iconico personaggio creato dall’artista palestinese Naji al-Ali.

Nel poster, tutti i personaggi sembrano sostenere e proteggere Handala.

Fumetti di solidarietà

“104 personaggi senza bandiere e uniti perché Handala chieda un cessate il fuoco immediato!”, ha scritto Ghermandi sul suo profilo Instagram il 2 dicembre.

Questa non è la prima volta che un fumettista italiano decide di esporsi in solidarietà alla Palestina.

A ottobre, il noto fumettista Zerocalcare, ha deciso di ritirarsi da Lucca Comics and Games, a causa della sponsorizzazione dell’ambasciata israeliana.

«Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana su Lucca Comics per me rappresenta un problema», ha detto Zerocalcare.

“Per me venire a festeggiare lì, mentre i civili palestinesi muoiono, rappresenta un cortocircuito (un fallimento morale – PC) che non posso gestire”.

Handala secondo Naji

“Il bambino Handala è la mia firma”, scriveva Naji Al-Ali riguardo al suo iconico personaggio.

“Il suo nome è Handala, e ha promesso alla gente che rimarrà fedele a se stesso”, aggiungeva Al-Ali.

“L’ho disegnato come un bambino che non è bello; i suoi capelli sono come quelli di un riccio che usa le sue spine come un’arma. (…) Le sue mani sono incrociate dietro la schiena, in segno di rifiuto alle soluzioni che ci vengono presentate in modalità americane”.

Nel corso degli anni, Handala è diventato un simbolo dei rifugiati palestinesi, e della lotta del popolo palestinese per la propria ibertà, giustizia e autodeterminazione.

Il fumettista palestinese Naji al-Ali era stato colpito al collo, e ferito a morte nel luglio 1987 davanti agli uffici londinesi di Al-Qabas, un giornale kuwaitiano per il quale aveva disegnato diverse caricature politiche.

Era morto a causa delle ferite riportate, un mese più tardi.

Al-Ali è stato assassinato, ma ha continuato a vivere attraverso il suo bambino Handala, rendendolo il fumettista arabo più popolare nella storia.

Ghermandi e i suoi colleghi desiderano mantenere viva la memoria di Al-Ali, proteggendo la sua creazione più preziosa, Handala.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

- Romana Rubeo è una giornalista italiana, caporedattrice del The Palestine Chronicle. I suoi articoli sono apparsi in varie pubblicazioni online e riviste accademiche. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è specializzata in traduzioni giornalistiche e audiovisive.

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