By Redazione Palestine Chronicle
Un’azienda indiana ha inviato 900 droni killer Hermes in Israele, da utilizzare nell’attacco genocida contro la Striscia di Gaza, secondo un rapporto.
Il rapporto, pubblicato all’inizio di febbraio dal sito web indiano legato alla difesa Shephard Media, e successivamente ripreso da altri media, afferma che oltre 20 UAV Hermes 900 di media altitudine e lunga durata (MALE) sono stati consegnati da Adani-Elbit Advanced Systems India Ltd in Israele.
Il sostegno militare indiano a Israele arriva nel momento in cui diversi paesi europei hanno dichiarato di voler interrompere l’invio di armi a Israele a causa dell’uccisione e del ferimento di oltre 100.000 palestinesi.
Contraddizioni indiane
Il sito di notizie indiano The Wire ha riferito lunedì che la notizia “non è stata pubblicamente riconosciuta da Tel Aviv e Nuova Delhi, ma che alcune fonti di Adani, comunicando in via ufficiosa poiché non autorizzate a parlare con i media, hanno confermato a The Wire che l’esportazione è effettivamente avvenuta.”
The Wire ha sottolineato che l’esportazione di armi pesanti è in contraddizione con la “posizione ufficiale del governo indiano che chiede un cessate il fuoco immediato”.
Secondo The Wire, “nel 2018, l’israeliana Elbit Systems ha stretto una joint venture con Adani Defense and Aerospace, con una quota del 49% e ha aperto uno stabilimento da 15 milioni di dollari a Hyderabad per produrre UAV fuori Israele”.
Il sito web di Shepard Media ha riferito che “sono state consegnate aerostrutture in composito di carbonio completamente assemblate, prodotte nello stabilimento Adani a Hyderabad”.
Secondo gli analisti della difesa, i droni sono un mezzo importante per l’esercito israeliano, impegnato nella sua continua aggressione contro Gaza. I droni vengono utilizzati dai servizi segreti e per effettuare attacchi contro civili e case palestinesi.
L’Hermes 900 è il gold standard nella categoria “di medio raggio e di lunga durata”. È uno dei quattro droni killer utilizzati da Israele.
Divieto olandese
La notizia arriva dopo la decisione, di un tribunale olandese, di vietare la consegna di parti di aerei da combattimento a Israele.
Il verdetto è stato espresso dalla Corte che aveva accolto un appello presentato da organizzazioni per i diritti umani, le quali sostenevano che la fornitura di componenti avrebbe contribuito a “violazioni del diritto internazionale da parte di Israele” nell’azione militare contro la Striscia di Gaza.
“La Corte ordina allo Stato di cessare ogni effettiva esportazione e transito di parti dell’F-35 con destinazione finale Israele, entro sette giorni dalla notifica di questa sentenza”.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 28.473 palestinesi sono stati uccisi e 68.106 feriti nel genocidio in corso dal 7 ottobre.
Inoltre, almeno 8.000 persone risultano disperse, presumibilmente morte, sotto le macerie delle loro case in diverese aree della Striscia.
Organizzazioni palestinesi, e internazionali, affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
L’aggressione israeliana ha provocato lo sfollamento forzato di quasi due milioni di persone dentro la Striscia di Gaza, la stragrande maggioranza degli sfollati sono stati costretti a rifugiarsi nella città meridionale di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, causando il più grande esodo di massa dalla Nakba del 1948.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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