Distruggere la storia: i siti archeologici di Gaza distrutti da Israele

Hamam al-Samra. (Photo: Mahmoud Ajjour, The Palestine Chronicle)

By Redazione Palestine Chronicle

Le forze di occupazione israeliane hanno distrutto diversi siti archeologici, dal 7 ottobre a oggi, luoghi storici e sacri della Striscia di Gaza. 

L’ufficio stampa del governo di Gaza, riferisce che almeno 200 siti archeologici e storici sono stati completamente o parzialmente distrutti da Israele nel corso della continua aggressione.

Chiesa di San Porfirio

Il 19 ottobre, un bombardamento israeliano ha danneggiato parte della chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, situata nel quartiere di Al-Zaytoun, a est della città di Gaza.

Il missile israeliano ha colpito la chiesa dove si erano rifugiati almeno 500 palestinesi, 20 sono rimasti uccisi e molti altri feriti.

Ritenuta la terza chiesa più antica del mondo, la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio a Gaza era stata fondata nel 425 d.C.

Il nome deriva dal vescovo Porfirio del V secolo, che aveva guidato la comunità cristiana a Gaza 1.500 anni fa. La sua tomba si trovava nell’angolo nord-orientale della chiesa.

San Porfirio era l’unica chiesa greco-ortodossa a Gaza. La Striscia ospita tre chiese: la chiesa battista di Gaza, la chiesa cattolica della Sacra Famiglia e la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio.

Hamam al-Samra

Hamam al-Samra si trovava nel quartiere di Al-Zaytoun, nel cuore della città vecchia di Gaza.

L’antico stabilimento era uno dei principali, e pochi, siti architettonici ottomani di Gaza. Sebbene esistesse da centinaia di anni, era ancora operativo.

Il sito è stato bombardato da Israele a dicembre, ed è ormai quasi completamente distrutto.

Casa Al-Saqqa

La casa Al-Saqqa si trovava nel quartiere di Shejaiya, a est di Gaza City.

Fu costruita nel XVII secolo, durante il dominio ottomano del sultano Mehmed IV, da Ahmed Al-Saqqa, uno dei mercanti più di prestigio all’epoca.

Durante la Nakba, nel 1948, era rimasta danneggiata da una granata, ma successivamente restaurata.

Il 9 novembre 2023, le forze israeliane hanno preso di mira l’antica casa di 400 anni, distruggendola.

Moschea Al-Sayid Hashim

Una delle moschee più importanti della Striscia di Gaza, Al-Sayid Hasim si trovava nel quartiere di Daraj, nella Città Vecchia.

La Moschea Hashim fu fondata durante l’era mamelucca e rinnovata durante l’epoca dell’Impero Ottomano nel 1930, preservando lo stile mamelucco.

La moschea era particolarmente venerata perché ospitava la tomba del bisnonno del profeta Maometto, Hashim ibn Abd al-Manaf.

Durante la guerra del 2014, le forze israeliane avevano già minacciato di demolire l’antica moschea, ma un intervento del Regno di Giordania aveva fermato l’operazione.

La moschea è rimasta in gran parte distrutta durante l’aggressione, ancora in corso a Gaza.

Grande Moschea Omari

La Grande Moschea di Gaza, conosciuta anche come Grande Moschea Omari, era la più antica e la più grande della Striscia.

Si trovava nel quartiere di Al-Daraj ed era la terza moschea più grande di tutta la Palestina.

La moschea è stata attaccata  l’8 dicembre, dalle forze aeree israeliane, che hanno causato la quasi completa distruzione, lasciando intatto solo il minareto.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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