By Redazione Palestine Chronicle
UN Watch afferma che la campagna su Instagram e X, che chiedeva il licenziamento di Douglas, aveva ricevuto quasi 5.000 firme in data 27 dicembre.
Secondo quanto riferito, il vicecapo delle Nazioni Unite Sarah Douglas, dovrà affrontare un’indagine per violazione del Codice di Condotta delle Nazioni Unite, a causa dei suoi post sui social media che criticavano l’assalto dell’esercito israeliano contro Gaza.
Tutto questo è accaduto in seguito a una campagna online per “licenziare Sarah Douglas”, lanciata da UN Watch, un’organizzazione che pretende di “combattere il razzismo, l’antisemitismo e i pregiudizi anti-israeliani alle Nazioni Unite”.
In una dichiarazione, UN Watch ha affermato che Douglas avrebbe cancellato i suoi account da X e Linkedin, dopo “una denuncia che ha rivelato la sua attività politica faziosa, 153 post dal 7 ottobre per promuovere l’antisionismo, che accusavano Israele di genocidio, e che celebravano il blocco di ponti e autostrade durante le proteste di opposizione a Israele”.
Tra i tweet appoggiati da Douglas, c’erano i post del Collettivo Femminista Palestinese che dichiaravano:
“Stiamo assistendo all’unione di tutte le forze dell’impero, per annientare il popolo palestinese e la lotta per la libertà.”
Poi il “like” a un tweet del politico statunitense Rashida Tlaib , la quale affermava “Netanyahu sta facendo morire di fame Gaza”;
altri like ai tweet di Jewish Voices for Peace, così come a un tweet di IfNotNow che parlava della “necessità urgente” di un cessate il fuoco.
Stephane Dujarric, portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, in risposta ad una domanda su Douglas, ha dichiarato: “Sulla faccenda della collaboratrice di UN Women, che ha utilizzato il suo account personale, mi risulta che UN Women si stia occupando della violazione del codice di condotta”.
UN Watch finanziato dal governo israeliano
L’International Middle East Media Center (IMEMC), un’organizzazione giornalistica indipendente, ha riferito che UN Watch, sebbene descritta come un’organizzazione non governativa, “ha rivelato di ricevere finanziamenti frequenti dal governo israeliano”.
“Una fonte ben informata ha rivelato a Days of Palestine che la ONG ha ricevuto fondi stimati fino a 700.000 dollari, solo nel 2014-2015”, riporta l’IMEMC.
Aggiungendo che UN Watch “tenta di mascherare i crimini e le violazioni della legge compiuti da Israele”.
UN Women ha affermato: “Siamo a conoscenza di segnalazioni relative a un manager di medio livello, e dell’incompatibilità della sua attività sui social media con gli standard di condotta richiesti ai membri del personale delle Nazioni Unite. Prendiamo molto sul serio queste faccende”, riferisce l’agenzia di stampa Anadolu.
“Gli standard di condotta sono chiari, e le violazioni vengono gestite in modo appropriato, in conformità con il quadro giuridico di UN Women”, ha dichiarato aggiungendo: “I processi sono interni e non vengono resi pubblici”.
Un sionista alle Nazioni Unite
UN Watch afferma che la campagna su Instagram e X, che chiedeva il licenziamento di Douglas, aveva ricevuto quasi 5.000 firme in data 27 dicembre.
Due senatori americani, Rick Scott, repubblicano della Florida, e Marsha Blackburn, repubblicana del Tennessee, hanno invitato UN Women a licenziare Douglas, riferisce Anadolu.
UN Watch è gestito dall’avvocato canadese Hillel Neuer, che il Jerusalem Post, in un’intervista del 2016, aveva descritto come “schietto sostenitore di Israele, in un ambiente spesso ostile e prevenuto”.
Il titolo dell’intervista era “Un sionista alle Nazioni Unite”.
Riferendosi a UN Watch, The Electronic Intifada ha affermato, in un articolo, che l’organizzazione “tenta di sradicare la discussione, o la critica dei crimini contro i diritti umani commessi da Israele, da tutti i forum delle Nazioni Unite”.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi la traduzione in inglese qui.
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