L’esercito israeliano valuta la possibilità di armare i coloni con missili anticarro

Illegal Jewish settlers escorted by Israeli forces in the occupied West Bank. (Photo: via WAFA)

By Redazione Palestine Chronicle

Secondo Haaretz, il piano mira ad affrontare uno scenario simile all’operazione militare di Hamas del 7 ottobre.

L’esercito israeliano sta valutando la possibilità di armare le guardie degli insediamenti ebrei illegali con missili anticarro, come riferito mercoledì dal quotidiano israeliano Haaretz.

Secondo Haaretz, il piano, che i funzionari dell’esercito israeliano hanno confermato essere “attualmente in fase di studio”, mira ad affrontare uno scenario simile all’operazione militare portata avanti dal movimento di Resistenza Palestinese Hamas del 7 ottobre.

“I comandanti dell’IDF non hanno espresso alcuna opposizione negli incontri tenuti finora, il piano è ora in attesa di approvazione da parte degli alti funzionari della sicurezza”, ha riferito Haaretz.

Contemporaneamente all’attacco contro la Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha intensificato le incursioni nelle città, nei paesi e nei campi profughi della Cisgiordania.

Il 10 ottobre, tre giorni dopo l’operazione Al-Aqsa, il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir aveva annunciato che il Ministero stava acquistando 10.000 fucili per armare i coloni ebrei che vivono nella Cisgiordania occupata.

“Ribalteremo il mondo, affinché le città siano protette. Ho dato istruzioni per armare al massimo le squadre di sicurezza civile, e per non lasciare i paesi e le città senza protezione”, aveva detto Ben-Gvir.

Infatti, sempre secondo Haaretz, “l’esercito ha distribuito una notevole quantità di armi e munizioni alle squadre di sicurezza civili, comprese migliaia di pistole, fucili semiautomatici M-16 e mitragliatrici”.

Il rapporto indica che “il piano prevede l’assegnazione dei missili ai comandanti delle squadre di sicurezza.  I comandanti e i coordinatori della sicurezza militare negli insediamenti sarebbero i responsabili dei missili anticarro”.

“Ben-Gvir considera tutti i palestinesi in Cisgiordania potenziali terroristi, come il ‘moderato’ Isaac Herzog percepisce tutti gli abitanti di Gaza ‘responsabili’ delle azioni di Hamas. Questo significa che le forze israeliane in Cisgiordania saranno autorizzate a uccidere i palestinesi come a Gaza, godendo della stessa impunità”, ha scritto il giornalista palestinese, e analista politico, Ramzy Baroud in un recente articolo.

Secondo Baroud, l’obiettivo di Ben-Gvir “non è semplicemente rubare altra terra palestinese, o espandere gli insediamenti. Vuole una guerra religiosa, che porterebbe alla pulizia etnica dei palestinesi, non solo a Gaza ma anche in Cisgiordania”.

“La guerra a Gaza è un’opportunità perfetta per raggiungere questi macabri obiettivi. L’attacco genocida continua a creare occasioni per acquisire nuovi seguaci del sionismo religioso, e per mettere radici ancora più profonde all’interno dell’establishment politico israeliano”.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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