“Nessuna autorità morale” – Il Ministro della Giustizia della Namibia critica la Germania per il sostegno a Israele

Il Ministro della Giustizia della Namibia Yvonne Dausab alla Corte Internazionale di Giustizia. (Foto: presa video)

By Nurah Tape

“La Germania ha la responsabilità di esprimersi in un modo che mostri rimorso, che mostri rammarico per quanto accaduto in passato”.

Citando l’ex defunto presidente della Namibia, il Ministro della Giustizia, Yvonne Dausab, ha affermato che la Germania non ha l’autorità morale per parlare in sostegno di qualsiasi cosa abbia a che fare con il genocidio.

“La Namibia ha subito atrocità di atti genocidi da parte della Germania, nel 1893”, ha commentato Dausab al Palestine Chronicle, nel secondo giorno della Conferenza Globale contro l’apartheid tenutasi sabato a Johannesburg. 

“Di quella data non si parla molto, ma un gruppo di Nama furono brutalmente uccisi, donne e bambini, proprio come sta accadendo ora in Palestina”.

Ha spiegato: “Come disse il mio defunto Presidente Dr Hage Geingob, quando la Germania si associava a quel che Israele stava facendo, in particolare riguardo al caso sudafricano (presso l’ICJ): ‘La Germania non ha alcuna autorità morale per parlare a sostegno di qualsiasi cosa abbia a che fare con la Palestina”.

Solidarietà globale

A gennaio la Germania aveva dichiarato che sarebbe intervenuta nel caso di genocidio in corso contro Israele, presso la massima Corte delle Nazioni Unite.

“La Germania ha la responsabilità di esprimersi in un modo che mostri rimorso, che mostri rammarico per quanto accaduto in passato”, ha affermato Dausab.

Ha aggiunto che la Namibia ha presenziato la conferenza contro l’apartheid perché “è importante per i bambini, per la solidarietà internazionale”.

Il Ministro della Giustizia ha spiegato, inoltre, che l’indipendenza della Namibia è stata possibile perché “molti paesi erano dalla nostra parte”.

“Gli africani si sono uniti tra il 1957 e il 1994, quando il Sudafrica passò alla democrazia, e resteremo uniti per garantire che non avremo alcuna colonia sulla nostra coscienza”.

 “Oggi siamo consapevoli di ciò che sta accadendo al Sahara occidentale, e alla Palestina. Non possiamo restare inattivi di fronte alle modalità di uccisioni e pulizia etnica che vediamo in Palestina”.

“Vita intellettuale” distrutta

Dausab ha sottolineato quante scuole, università, aule, edifici adibiti all’istruzione sono stati distrutti dalla campagna militare israeliana contro Gaza.

“La vita intellettuale del popolo palestinese è stata portata via. Come possiamo non definirlo un genocidio?” ha chiesto.

“Tutte le attività di Israele dimostrano che vuole annientare un’intera nazione. Non possiamo restare a guardare”.

Aggiungendo: “la Namibia è stata vittima di questo tipo di attività, è nostra responsabilità adesso come paese, come continente, come regione dell’Africa meridionale, la solidarietà verso tutti coloro che sono oggetto di occupazione”. 

In precedenza, nel discorso ai delegati della conferenza, Dausab ha affermato che la Namibia “si impegna a interrogarsi sul possibile impatto del commercio di diamanti tra la Namibia e le società israeliane”

Il redattore del Palestine Chronicle, Ramzy Baroud, ha scritto in un recente articolo “il genocidio tedesco dei popoli Nama ed Herero (1904-1907), è riconosciuto come il ‘primo genocidio del XX secolo’. Il genocidio israeliano in corso a Gaza è il primo genocidio del XXI secolo. L’unità tra Palestina e Namibia è cementata dalla sofferenza reciproca”.

La conferenza contro l’apartheid, durata tre giorni, mira a gettare le basi per la mobilitazione di un movimento globale anti-apartheid, per “ritenere Israele responsabile dei crimini contro il popolo palestinese e lavorare per smantellare l’apartheid israeliano”.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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