Smentito da The Palestine Chronicle – Smascherata autrice del report del NYT sulle aggressioni sessuali (VIDEO)

(Image: Palestine Chronicle)

By Redazione Palestine Chronicle

Il New York Times sta indagando sulla freelance israeliana, coautrice del controverso rapporto sulle presunte violenze sessuali avvenute il 7 ottobre, durante l’operazione militare di Hamas, come rivelato domenica dal Daily Beast.

La notizia è emersa poche ore dopo che un rapporto di Mondoweiss ha documentato online informazioni su Anat Schwartz, esaminate attentamente da ricercatori indipendenti.

Mondoweiss ha sollevato dubbi riguardo la credibilità della regista israeliana.

“Ci si aspetta che il giornale cerchi qualcuno con una reale esperienza giornalistica, soprattutto per raccontare una storia delicata come questa, scritta tra la nebbia della guerra”, afferma il rapporto.

Secondo l’indagine, a Schwartz sono piaciuti diversi post che riportavano la notizia dei “40 bambini decapitati”, nonostante sia stata smentita quasi immediatamente, e che appoggiasse post estremisti, esortando l’esercito israeliano a “trasformare Gaza in un mattatoio” e chiamando i palestinesi “animali umani”.

Secondo Mondoweiss, pare che Schwartz “abbia prestato servizio anche nell’intelligence militare israeliana”.

Violazioni inaccettabili

“Sappiamo che la giornalista freelance di Israele, che ha collaborato con il Times, ha messo “mi piace” a diversi post sui social media”, riferisce la portavoce del NYT Danielle Rhodes Ha, e come sostenuto anche da The Daily Beast “quei ‘mi piace’ sono violazioni inaccettabili della nostra politica aziendale. Stiamo esaminando la questione”.

Il sito web di notizie, con sede negli Stati Uniti, ha aggiunto che Schwartz “non ha risposto ad alcuna richiesta di commentare l’accaduto”.

Giornalismo scadente

Questo rimette in discussione, ancora una volta, la questione sollevata da The Palestine Chronicle nel documentario prodotto in associazione con Friends of Palestine Network, il quale chiarisce molto sulle ripetute affermazioni di Israele riguardo le violenze sessuali commesse dalla Resistenza il 7 ottobre.

L’esito della loro indagine ha portato al lancio di “The Black Dress”, un documentario di 18 minuti che esamina le accuse del New York Times, e la possibile falsificazione delle prove riguardo ciò che è realmente accaduto il 7 ottobre.

Il documentario ha smentito le affermazioni, di cui è coautore Schwartz, collocandole in diversi contesti giornalistici, politici e storici.

Appena il documentario è apparso sui social media, aziende come Facebook lo hanno completamente bandito, o imposto severe restrizioni.

“Questa è un’ulteriore conferma per le nostre affermazioni, il modo in cui il Times ha gestito la questione è stato estremamente poco professionale”, riferisce la coproduttrice e conduttrice di Black Dress, Romana Rubeo.

“Vogliamo credere che il danno arrecato dal rapporto del New York Times, possa effettivamente essere riparato”.

“Ringraziamo i nostri colleghi dei media indipendenti per aver continuato a denunciare questo giornalismo scadente, che sta fornendo un terreno fertile, e necessario, affinché Israele possa portare avanti il ​ genocidio a Gaza”, ha aggiunto.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*