Politica israeliana chiede indagine sulla ‘Direttiva Annibale’

(Image: Palestine Chronicle)

By Redazione Palestine Chronicle

Israele non ha riconosciuto ufficialmente l’applicazione della “Direttiva Annibale” il 7 ottobre, ma diverse indagini hanno fatto chiarezza sugli eventi di quel giorno.

L’ex leader del partito laburista, Shelly Yachimovich, domenica ha chiesto un’indagine sulla messa in atto il 7 ottobre della “Direttiva Annibale” da parte dell’esercito israeliano, nelle città che circondano la Striscia di Gaza, come riferito da Al-Jazeera.

La “Direttiva Annibale” è una controversa procedura utilizzata dall’esercito israeliano per impedire, ad ogni costo, la cattura dei loro soldati da parte di forze nemiche.

Yachimovich sulla sua piattaforma X, ha scritto:

“C’è una violenta campagna per impedire qualsiasi indagine/discussione sul Generale di brigata israeliano Barak Hiram, che ha consapevolmente ucciso 12 ostaggi, compresi bambini, in una casa a Be’eri”.

“La ragione?” chiede retoricamente nel suo tweet: “Hiram è ‘l’eroe di Israele’. Gli eroi di Israele proteggono i figli di Israele, non li uccidono”.

L’ex leader laburista attribuisce l’incidente all’applicazione della direttiva Annibale, e ha concluso con sarcasmo: “Annibale si è rivoltato nella tomba”.

Israele non ha riconosciuto ufficialmente l’utilizzo della “Direttiva Annibale” il 7 ottobre. Tuttavia, diverse indagini hanno fatto chiarezza riguardo gli eventi di quel giorno.

Secondo le testimonianze dei coloni israeliani, nella regione di confine tra Israele e Gaza, l’esercito israeliano ha ucciso molti dei suoi stessi cittadini, per impedire alla Resistenza di prenderli come ostaggi.

Queste notizie sono arrivate anche ai media israeliani.

Yasmin Porat, una superstite del Kibbutz Be’eri, molto vicino alla recinzione che separa Gaza da Israele, ha dichiarato in un’intervista radio che le forze israeliane “senza dubbio” hanno ucciso un gran numero di civili israeliani in seguito all’operazione di Hamas del 7 ottobre.

“Hanno eliminato tutti, compresi gli ostaggi”, ha detto nell’intervista.

“C’è stato uno scambio a fuoco molto, molto intenso, e persino un bombardamento dai carri armati.”

In un articolo pubblicato da Uncaptured Media il 10 dicembre, anche il giornalista e regista americano Dan Cohen, descrive gli eventi del kibbutz Be’eri come “un’attuazione della Direttiva Annibale”.

Cohen ha citato un’intervista pubblicata dal Canale 12 israeliano  “fornita dall’unico sopravvissuto al massacro all’interno di una casa, Hadas Dagan, residente a Be’eri, che in precedenza aveva mantenuto il silenzio”.

“Due mesi dopo gli eventi del 7 ottobre, nuove scioccanti testimonianze rivelano che l’esercito israeliano, utilizzando un intero arsenale di armi da fuoco, bombardamenti di carri armati e missili guidati LAU, ha ucciso quasi certamente tutti gli ostaggi, tranne uno, dei 14 chiusi nel kibbutz Be’ eri insieme ai membri di Hamas”, ha scritto Cohen.

I sospetti sulla “Direttiva Annibale” sono stati sollevati anche da altri analisti, tra cui la giornalista israeliana Noa Limone.

“La Direttiva Annibale è stata applicata ai civili?” si chiedeva in un articolo pubblicato su Haaretz il 13 dicembre, aggiungendo che

“Devono partire subito un’indagine e un dibattito pubblico, e non importa quanto siano difficili”.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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