By Redazione Palestine Chronicle
Quds News Network ha raccolto le parole di un superstite dell’attacco dei soldati israeliani contro una scuola che ospitava sfollati, nel nord della Striscia.
L’operazione militare si è conclusa con il rapimento e la deportazione di civili, la destinazione degli ostaggi resta sconosciuta.
Il testimone racconta che i soldati sono giunti intorno alle tre del pomeriggio, posizionando sette carri armati davanti all’ingresso principale dell’edificio, intimando agli uomini di spogliarsi completamente e raggrupparsi all’esterno.
Donne, anziani e bambini sono stati forzati a riunirsi in un’altra zona.
Successivamente gli uomini sono stati disposti in fila e portati sulla strada principale.
🚨BREAKING:
According to a testimony by a displaced civilian who survived yesterday's Israeli kidnapping in Khalifah School in Beit Lahya, Israeli soldiers separated men from others, stripped men off their clothes, then took some of them to an unknown destination. pic.twitter.com/efqEQob97X
— Palestine Now (@PalestineNW) December 10, 2023
Circa 70 soldati sono scesi dai mezzi blindati, scattando loro fotografie e filmati. Alcuni degli uomini sono stati catturati e portati via immediatamente, altri picchiati mentre camminavano verso un’area completamente demolita a seguito dei bombardamenti.
Una parte degli uomini è stata abbandonata in quella zona senza istruzioni, il testimone racconta di aver sentito esplosioni e spari.
“Siamo sopravissuti, è un miracolo. Siamo stati divisi e non so nulla degli altri, nemmeno di mio padre. Almeno le donne stanno bene, ma la situazione è davvero difficile. Hanno bruciato la scuola, non abbiamo coperte, cibo, acqua, e i bagni non funzionano,” racconta l’uomo.
Poi aggiunge, “All’interno dell’edificio ci sono due bombe inesplose, che Dio ci aiuti, pregate per noi”.
Restano ignoti i motivi che hanno causato la deportazione di alcune persone, e la destinazione finale dei civili sequestrati.
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