 
By Redazione Palestine Chronicle
Secondo un’inchiesta di Stefania Maurizi per il Fatto Quotidiano, la divisione elettronica di Leonardo ha continuato a fornire componenti per i caccia F-15 israeliani nel 2024 e nel 2025, in pieno genocidio di Gaza.
“Noi non vendiamo un bullone a Israele”, l’amministratore delegato di Leonardo SPA, Roberto Cingolani, ha dichiarato al Corriere della Sera in una recente intervista.
Tuttavia, secondo un’inchiesta della giornalista Stefania Maurizi pubblicata mercoledì sul Fatto Quotidiano, documenti riservati contraddicono tale affermazione.
Maurizi scrive che nel 2024 e nel 2025, quando la distruzione sistematica di Gaza da parte dell’esercito israeliano era già evidente, la divisione elettronica di Leonardo – in particolare lo stabilimento di Montevarchi, in provincia di Arezzo – avrebbe fornito a Israele componenti destinati ai cacciabombardieri F-15.
Nell’inchiesta si precisa che, sebbene l’F-15 sia un velivolo datato, risulta ampiamente impiegato nei bombardamenti sulla Striscia.
L’esperto internazionale di armamenti Andrew Feinstein dichiara al Fatto che l’F-15 è “uno dei caccia più usati contro Gaza, insieme con gli F-16 e gli F-35”, ed è in grado di trasportare bombe da 2.000 libbre “largamente utilizzate”.
Maurizi ricorda inoltre che Leonardo è già citata nel rapporto della Relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese, Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio.
Secondo quanto riportato dal Fatto, i documenti condivisi con il quotidiano e con un gruppo di giornalisti internazionali dal media irlandese The Ditch contengono descrizioni tecniche e date di spedizione che consentono di stabilire che le forniture – componenti del sistema Head Up Display dell’F-15 – sono avvenute almeno in due occasioni: nel dicembre 2024 e nel marzo 2025, tramite voli civili El Al da Fiumicino.
Maurizi scrive che in un primo momento Leonardo ha scelto di non commentare, ma successivamente ha confermato che lo stabilimento di Montevarchi aveva ricevuto ordini dalla società israeliana Elop, del gruppo Elbit, per la fornitura di 144 frontalini di controllo del sistema Head Up Display.
Nell’articolo si sottolinea che Elbit, principale azienda bellica israeliana, è una delle 15 società indicate da Amnesty International per il suo ruolo nell’occupazione e nel genocidio.
our investigation on Italy's arms giant #Leonardo supplying components for the #F15 HUD to #Israel even in 2024 and 2025 is available in English and free from paywall here:https://t.co/n8zgXYzv3p
— Stefania Maurizi (@SMaurizi) October 30, 2025
Il Fatto riporta anche che Leonardo ha dichiarato di rispettare pienamente le leggi nazionali e internazionali sull’export militare, precisando che le spedizioni di fine 2024 e inizio 2025 riguardavano la riparazione in garanzia di due componenti già consegnati.
“Leonardo è totalmente estranea agli accadimenti israelo-palestinesi”, afferma l’azienda in una nota, aggiungendo che ogni ulteriore accostamento alle accuse di genocidio verrà considerato lesivo della propria reputazione.
Leonardo SPA è la principale azienda italiana nel settore della difesa e dell’aerospazio, partecipata dallo Stato attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con circa il 30% del capitale. Con oltre 50.000 dipendenti nel mondo e un fatturato superiore ai 15 miliardi di euro annui, l’azienda è considerata un attore strategico per l’industria militare europea.
Leonardo produce elicotteri, sistemi radar, droni, elettronica per la difesa e velivoli militari, collaborando con grandi gruppi come Boeing, Lockheed Martin e BAE Systems. È uno dei principali esportatori di armamenti italiani e partecipa a numerosi programmi di difesa NATO e Unione Europea.
Negli ultimi anni, l’azienda è finita più volte al centro del dibattito pubblico per la vendita di armi a Paesi coinvolti in conflitti, tra cui Arabia Saudita, Qatar e Israele.
(Palestine Chronicle)

 
		 
		 
		
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