Gaza, Arabia Saudita, Iran, Venezuela e altri: gli eventi geopolitici più significativi del 2023

(Image: Palestine Chronicle)

By Ramzy Baroud

Questi cambiamenti geopolitici probabilmente rimarranno con noi nel 2024 portando conseguenze significative sulla mappa politica mondiale e, purtroppo, anche altri conflitti. 

Una minuscola regione come Gaza, povera di risorse naturali significative, privata di sovranità e volontà politica propria, è diventata il punto geopolitico più significativo del mondo, nonostante possa sembrare assurdo. 

L’attacco israeliano contro Gaza, e la resistenza del popolo palestinese, hanno cambiato la nostra prospettiva, probabilmente sbagliata, dimostrando quanto può ottenere una nazione assediata tramite la resistenza collettiva, e stravolgendo tutte le regole del gioco.

È ancora presto per comprendere appieno i possibili esiti, certamente significativi, degli eventi attuali. 

Israele e gli Stati Uniti cercano disperatamente di ritornare al modello del Medio Oriente prima del 7 ottobre, ma la nuova leadership palestinese emergente è ansiosa di introdurre una nuova era di relazioni internazionali, e nuovi attori geopolitici che potranno, a loro volta, stringere nuove alleanze, diverse ambizioni politiche e interessi economici.

Il 2023 è stato ricco di altri importanti cambiamenti geopolitici, che avranno un impatto sul mondo nel prossimo anno, e per molti anni a venire.

Questi sono alcuni degli eventi geopolitici più significativi, potenzialmente capaci di avere un impatto duraturo nelle relazioni internazionali.

Accordo Arabia Saudita-Iran

Il primo è l’accordo tra Arabia Saudita e Iran. 

La riconciliazione politica tra Riyadh e Teheran, avvenuta il 6 aprile, ha sorpreso sia la regione che il mondo, viste le divergenze che avevano portato i due vicini alla rottura delle relazioni, sette anni fa.

La spaccatura tra due importanti paesi mediorientali, musulmani e produttori di petrolio, ha avuto un impatto sulla stabilità geopolitica del Medio Oriente, ha favorito una maggiore ingerenza straniera e ha, direttamente o indirettamente, contribuito ai conflitti esistenti.

Molto significativa anche l’identità del mediatore del trattato di pace, la Cina. Pechino ha svolto il ruolo di pacificatore in un’area a lungo dominata dagli Stati Uniti, e dall’influenza occidentale.

L’accordo tra Arabia Saudita e Iran si dimostra saldo, nonostante i conflitti in corso che continuano a caratterizzare la regione.

Espansione dei BRICS

Il secondo è l’espansione dei BRICS.

I paesi BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – hanno portato la loro alleanza economica a nuovi livelli nel 2023.

Il gruppo ha concordato, il 24 agosto, di consentire un’espansione dei membri e, a partire dal 1° gennaio 2024, includerà Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

La BRICS New Development Bank si sta espandendo, sia in termini di membri, che di capitale finanziario complessivo.

Secondo i dati della società di ricerca britannica Acorn Macro Consulting, i paesi BRICS hanno superato il Gruppo dei Sette (G7) in termini di prodotto interno lordo (PIL) calcolato sulla parità di potere d’acquisto (PPA).

Perché questo è significativo?

L’importanza dei BRICS è diventata più evidente dopo la guerra Russia-Ucraina del febbraio 2022, perché ha consentito operazioni economiche significative alla Russia, nonostante le sanzioni imposte dall’Occidente.

Mentre la Cina si trova ad affrontare una guerra commerciale guidata dagli Stati Uniti, i BRICS hanno creato piattaforme per nuovi mercati importanti, principalmente nel Sud del mondo.

La crescente polarizzazione tra Occidente e Oriente, e tra Nord e Sud del mondo, ha permesso ai BRICS di assumere un ruolo politico più rilevante e un’agenda politica più definita. Tutto questo sarà ancora più evidente nel prossimo anno.

L’importanza geopolitica dei BRICS risiede nella loro capacità di creare un nuovo e potente modello per piattaforme economiche, finanziarie e politiche alternative, che sfideranno direttamente l’egemonia occidentale nel mondo.

Ascesa e caduta

Tre, l’ascesa e la caduta degli attori politici internazionali.

Poco prima dell’inizio della guerra Russia-Ucraina, la Germania era il motore economico dell’Europa.

Le battute d’arresto, e le sfide, che hanno dovuto affrontare varie economie dell’Europa occidentale, non sembravano impattare la completa ripresa post pandemia COVID-19.

Alcuni analisti avevano smorzato i toni di eccessivo ottimismo, e sottolineato le fratture strutturali, ma l’Europa aveva proseguito nei propri sforzi di ripresa.

Poi è iniziata la guerra in Ucraina, che ha evidenziato le vulnerabilità economiche dell’Europa, dalla sua dipendenza energetica, ai limiti geopolitici traducibili nell’equilibrio tra dipendenza politica e militare dagli Stati Uniti, dipendenza energetica dalla Russia e dipendenza economica dalla Cina.

Il sogno di ripresa dell’Europa si è trasformato in un incubo senza fine. 

Secondo uno studio condotto dalla Banca Nazionale Svizzera, pubblicato a settembre “la guerra in Ucraina ha ridotto la crescita economica europea e ha fatto salire ‘considerevolmente’ l’inflazione in tutto il continente”, come riferito da Reuters.

Mentre l’Europa si trova in una situazione poco invidiabile, altri paesi che sono stati emarginati, per molti anni, a causa di conflitti politici con i paesi occidentali, adesso si trovano in una posizione molto più forte.

Le dinamiche globali e militari hanno consentito a paesi come Mali, Niger, Ciad, Burkina Faso, e altri soprattutto nell’Africa occidentale e nella regione del Sahel, di confrontarsi con i loro ex colonizzatori, come la Francia, e ridefinire il concetto di sovranità post coloniale.

Il Venezuela, fortemente sanzionato da Washington, è ormai in grado di vendere il suo petrolio nel mercato internazionale, uscendo da una crisi economica opprimente, che proseguiva da decenni.

Questo è avvenuto per la crisi energetica globale, derivata dalla guerra in Ucraina.

Questi cambiamenti geopolitici probabilmente rimarranno con noi nel 2024, e porteranno a conseguenze significative sulla mappa politica mondiale e, purtroppo, anche ad altri conflitti. 

Solo il tempo lo dirà.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

- Ramzy Baroud is a journalist and the Editor of The Palestine Chronicle. He is the author of six books. His latest book, co-edited with Ilan Pappé, is “Our Vision for Liberation: Engaged Palestinian Leaders and Intellectuals Speak out”. Dr. Baroud is a Non-resident Senior Research Fellow at the Center for Islam and Global Affairs (CIGA). His website is www.ramzybaroud.net

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