I vani tentativi dei media italiani e internazionali di insabbiare i crimini di guerra perpetrati contro la Palestina occupata e il genocidio che sta avvenendo, sotto gli occhi di tutti, nella Striscia di Gaza non hanno fermato la voglia di manifestare a sostegno del popolo palestinese nelle piazze occidentali.
Decine di migliaia di manifestanti di tutte le culture e di tutte le età si sono uniti nelle manifestazioni che hanno invaso le strade di tutto il mondo: da Londra a Milano, da Parigi a Glasgow, da Berlino a New York, e poi Manchester, Roma, Torino, Napoli, Genova, Ramallah, Gerusalemme e molte altre.
In alcune di queste città, la protesta è stata repressa con la violenza da parte delle autorità, persino manganellando gruppi di giovani studenti o emettendo ordinanze che, utilizzando la paura del terrorismo islamico come baluardo per la sicurezza nazionale, hanno provato a vietare l’esposizione delle bandiere della Palestina.
Non è servito, però, visto che le folle infinite hanno scelto di sfidare il sistema, segnando un momento di svolta che non può essere ignorato.
Dall’Europa…
Il governo francese ha tentato in ogni modo di ostacolare le proteste.
Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha vietato le manifestazioni in sostegno della Palestina a Parigi e la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere quasi 4,000 manifestanti che si erano riuniti comunque in Place de la République. Durante la manifestazione, sono state inoltre arrestate dieci persone; altre dieci sono state arrestate a Lille.
Dall’Italia…
In molte città italiane, i manifestanti si sono riversati nelle strade al grido di Free Palestine e Stop Genocide in Gaza.
La manifestazione di Torino, a cui ho partecipato, è partita da Piazza Crispi ed è terminata in Piazza Vittorio, con oltre 3,000 persone che hanno danzato al ritmo dei canti palestinesi.
Nonostante l’imponente dispiegamento di forze dell’ordine, l’evento è stato assolutamente pacifico e ben riuscito.
È stato bello vedere mamme in bicicletta con i loro bambini sul seggiolino sventolare con orgoglio la bandiera della Palestina; adolescenti, mamme e papà di culture diverse che sfilavano sotto gli occhi increduli di chi usciva dai negozi o si affacciava al balcone per assistere alla meraviglia di una società civile che non si fa ingannare dalla narrazione dominante e protesta, in nome della pace e della lotta contro l’Apartheid.
(Foto e testo: Antonietta Chiodo)
Commenta per primo