BREAKING: Al-Qassam annuncia uccisione di Abu Obeida, altri comandanti

The Al-Qassam Brigades confirmed the killing of its spokesman, Abu Obeida, whose real name was disclosed as Hudhaifa Samir Abdullah Al-Kahlout. (Design: Palestine Chronicle)

By Redazione Palestine Chronicle

Le Brigate di Al-Qassam hanno annunciato l’uccisione del loro portavoce militare Abu Obeida e di diversi comandanti di alto rango, affermando che sono stati assassinati nei bombardamenti israeliani successivi alle violazioni del cessate il fuoco.

Le Brigate Al-Qassam, ala militare del Movimento di Resistenza Palestinese Hamas, hanno annunciato lunedì l’uccisione di diversi dei loro leader più senior, tra cui il loro storico portavoce militare Abu Obeida, il cui vero nome è stato rivelato come Hudhaifa Samir Abdullah Al-Kahlout.

L’annuncio ha confermato che i leader sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani successivi a quella che le Brigate hanno descritto come la violazione israeliana del cessate il fuoco e la ripresa delle operazioni militari a Gaza lo scorso marzo.

L’annuncio è stato diffuso attraverso una dichiarazione televisiva trasmessa da Al-Jazeera e letta dal nuovo portavoce militare delle Brigate, segnando il suo primo intervento pubblico ufficiale.

La dichiarazione si è aperta con un lungo saluto al popolo di Gaza, elogiandone la fermezza sotto assedio, distruzione di massa e guerra prolungata, e descrivendo la sua resilienza come la spina dorsale della capacità della resistenza di continuare.

‘Ciclone Al-Aqsa’ e cessate il fuoco

Nel suo intervento, il portavoce ha sottolineato che l’operazione “Ciclone di Al-Aqsa” ha costituito un punto di svolta decisivo nel conflitto, affermando che “è arrivata per correggere la rotta e restituire allo spirito della resistenza la sua centralità per la nazione” dopo anni di blocco, marginalizzazione e stagnazione politica.

Ha sostenuto che l’operazione è riuscita a riportare la causa palestinese al centro dell’attenzione regionale e internazionale.

Riguardo al cessate il fuoco, il portavoce ha respinto le affermazioni secondo cui l’accordo sarebbe stato il risultato di pressioni diplomatiche o politiche, sostenendo invece che esso è “il frutto dei sacrifici del nostro popolo e dell’eroismo della sua resistenza”.

Secondo la dichiarazione, la resilienza di Gaza ha sventato gli obiettivi centrali di Israele, in particolare i tentativi di spezzare la volontà palestinese e smantellare la resistenza.

Ha invitato tutte le parti interessate a contenere Israele e a obbligarlo a rispettare i termini dell’accordo, mettendo in guardia contro quella che ha definito un’attenzione fuorviante sulle “armi leggere” della resistenza.

La priorità, ha affermato, dovrebbe essere fermare le “armi mortali” di Israele utilizzate in quella che la dichiarazione ha definito una guerra di sterminio. Ha inoltre sottolineato che la mobilitazione popolare in tutto il mondo arabo e islamico deve continuare, poiché le aggressioni israeliane non sono cessate.

Annunciati i leader uccisi

La dichiarazione ha fornito necrologi dettagliati di diversi comandanti di alto rango.

Ha confermato l’uccisione di Muhammad Sinwar (Abu Ibrahim), Capo di Stato Maggiore delle Brigate Al-Qassam, osservando che aveva assunto la leadership durante quella che è stata descritta come una delle fasi più difficili nella storia delle Brigate, succedendo a Muhammad Deif. Secondo le Brigate, Sinwar ha svolto un ruolo centrale nella pianificazione dell’operazione del 7 ottobre e nella gestione del successivo confronto militare.

Le Brigate hanno inoltre pianto Muhammad Shabana (Abu Anas), comandante della Brigata di Rafah, affermando che è stato ucciso insieme a Sinwar e ad altri comandanti. La dichiarazione ha evidenziato il suo ruolo nella direzione di importanti operazioni nel sud della Striscia di Gaza e i suoi spostamenti tra diverse località durante la guerra.

È stato inoltre nominato tra i martiri Hakam Al-Issa (Abu Omar), descritto come un comandante veterano che ha accumulato esperienza militare in diversi contesti prima di assumere responsabilità di leadership a Gaza, in particolare nella formazione, qualificazione e nel trasferimento di competenze di combattimento.

È stato infine ricordato Raed Saad (Abu Mu’adh), capo del dipartimento di produzione. Le Brigate gli hanno attribuito un ruolo chiave nello sviluppo delle capacità di produzione militare della resistenza, che hanno costituito la spina dorsale delle armi e delle attrezzature prodotte localmente durante gli anni di assedio.

La rivelazione dell’identità di Abu Obeida

In quello che la dichiarazione ha definito uno degli annunci più significativi, le Brigate hanno rivelato il martirio del loro storico portavoce militare noto come Abu Obeida. Il suo vero nome è stato reso noto come Hudhaifa Samir Abdullah Al-Kahlout, mentre la sua vera kunya è stata identificata come Abu Ibrahim.

Secondo la dichiarazione, Al-Kahlout ha servito come comandante dell’apparato mediatico di Al-Qassam ed è stato la sua voce pubblica più prominente per tutta la durata della guerra.

La sua ultima apparizione risale al 18 luglio 2025, quando ha tenuto un discorso registrato delineando gli sviluppi del conflitto e le posizioni delle Brigate.

La dichiarazione si è conclusa affermando che il confronto con Israele non è terminato, citando continue violazioni del cessate il fuoco e l’escalation delle tensioni a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme.

Le Brigate hanno invitato a mantenere una pressione popolare, politica e mediatica costante per chiamare Israele a rispondere delle proprie azioni e prevenire quella che hanno descritto come impunità.

(PC, AJA, Media arabi)

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