NOTA DEL REDATTORE: Un consulente della campagna di Joe Biden ha affermato che il lavoro è ormai danneggiato dal sostegno del Presidente a Israele, secondo quanto riferito martedì dall’agenzia di stampa Reuters.
“In base alle interviste, a nove mesi alle elezioni il problema sta peggiorando, perché l’opposizione di Biden alla richiesta di un cessate il fuoco permanente suscita rabbia nella coalizione di elettori che aveva favorito la sua vittoria nel 2020, dai neri americani agli attivisti musulmani nel Michigan, ai giovani elettori”, riferisce Reuters.
Nel seguente rapporto di Robert Inlakesh, esaminiamo il tema di come il voto degli americani arabo/musulmani potrebbe influenzare la rielezione di Biden , a causa della sua posizione riguardo il genocidio israeliano in corso a Gaza.
A meno di un anno dalle elezioni presidenziali americane, la candidatura per la rielezione di Joe Biden è messa in discussione dagli elettori musulmani e arabi americani, i quali ritengono che il loro attuale presidente li abbia traditi.
All’inizio di dicembre, i leader musulmano-americani di tutti gli Stati Uniti hanno lanciato la campagna #AbandonBiden, nel tentativo di indicare l’attuale presidente degli Stati Uniti come responsabile dello spargimento di sangue a Gaza. Mentre la campagna cresceva, figure di spicco musulmane e arabe all’interno del paese, hanno iniziato a esprimersi pubblicamente contro il voto per il candidato del Partito Democratico, per nulla turbati dall’eventuale vittoria dell’ex Presidente del Partito Repubblicano, Donald Trump.
Come dichiarato dall’influente comico egiziano-americano Bassem Yousef, “Tutto ciò che abbiamo chiesto (a Joe Biden) era un cessate il fuoco. Ferma gli omicidi. Ferma gli omicidi. Adesso vuole ricattarci con i diritti riproduttivi delle donne e i diritti delle minoranze?”.
Concludendo il suo discorso ha aggiunto: “non mi farò intimorire da chi mi accusa che sto permettendo a Trump di vincere, i democratici si sono distrutti da soli e non possono più continuare a fingere di essere dalla nostra parte”.
Sebbene i media statunitensi abbiano cercato di minimizzare la campagna “Abandon Biden”, le conseguenze, per il Partito Democratico, sono ormai inevitabili. A Dearborn, nel Michigan, il sindaco eletto nel più grande contingente di elettori arabi di uno “swing state”, Abdullah Hammoud (Nota: con ‘swing state’ si intende uno stato chiave, determinante per il risultato finale) insieme a molti altri leader arabo-americani, ha rifiutato di incontrare Joe Biden a gennaio.
Voice of America, finanziata dallo Stato americano, ha iniziato a raccontare l’uscita degli arabo-americani dal Partito Democratico, pubblicando un articolo dal titolo “Biden non spingerà per un cessate il fuoco a Gaza, e Trump potrebbe vincere per questo”, nel quale riferisce che gli arabi -americani, in passato elettori del partito democratico, adesso provano “dolore e tradimento, una rabbia incandescente e una forte avversione verso Biden”.
La nazione ha circa 3,7 milioni di cittadini arabi, secondo i dati raccolti dall’Arab American Institute, e questo gruppo apparentemente minoritario, potrebbe invece fare un’enorme differenza per la campagna elettorale di Biden.
Oltre agli arabi americani, che sono a maggioranza cristiana, il Council on American-Islamic Relations (CAIR) ha pubblicato dati che indicano circa 2 milioni di elettori musulmani registrati negli Stati Uniti. Entrambi i gruppi, spesso erroneamente confusi, esprimono forte malcontento per la gestione della guerra a Gaza da parte dell’amministrazione Biden.
In precedenza, Joe Biden è riuscito a vincere nello Stato del Michigan, in occasione delle elezioni presidenziali del 2020, con un sottile margine di 150.000 voti. Ci sono oltre 206.000 elettori musulmani-americani registrati nel Michigan, molti di loro avevano votato democratico nel 2020.
Nel calcolo va anche considerato che i leader arabo-americani stanno avendo un forte impatto quando parlano ai loro connazionali, di ogni ceto sociale, ormai nella medesima posizione contro Joe Biden, ritenuto responsabile di ciò che ha permesso di fare contro Gaza, supportando Israele.
In generale, circa l’80% degli americani ha espresso la volontà di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ora sono Israele e l’amministrazione statunitense Biden a restare soli davanti alle Nazioni Unite, con l’eccezione di alcuni piccoli paesi, riguardo la questione del cessate il fuoco. Questo accade mentre gli Stati Uniti hanno usato, ancora una volta, il loro potere di veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per respingere la proposta algerina che chiedeva una cessazione immediata delle ostilità.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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