“100 giorni in 100 secondi”: il video dell’UNRWA descrive “il più grande sfollamento dal 1948”

Nearly 2 million people in Gaza were displaced. (photo: Yousef Abo Said, via Eye on Palestine)

By Redazione Palestine Chronicle

“Un’intera generazione di bambini è traumatizzata, migliaia sono rimasti uccisi, mutilati e orfani”, ha affermato l’UNRWA nel post.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) ha denunciato l’attacco di Israele contro la Striscia di Gaza, affermando che “questo è il più grande sfollamento del popolo palestinese dal 1948”.

Lunedì, in un post su X, l’organizzazione ha condiviso un montaggio video di immagini che mostrano oltre 100 giorni di attacco al popolo palestinese nella Striscia assediata.

Il titolo è: “100 giorni in 100 secondi”.

“Un’intera generazione di bambini è traumatizzata, migliaia sono rimasti uccisi, mutilati e orfani”

“Le persone sperimentano l’invivibile”, ha aggiunto l’UNRWA.

In una precedente dichiarazione, il Commissario Generale dell’UNRWA, Philippe Lazzarini, ha spiegato che negli ultimi 100 giorni, i bombardamenti continui sulla Striscia hanno provocato lo sfollamento di massa di un popolo che è “in un flusso continuo di sradicamento, costretto ad andarsene, da un giorno all’altro, per trasferirsi in luoghi altrettanto pericolosi”.

Un disastro causato dall’uomo

Questo attacco, ha sottolineato Lazzarini, ha colpito più di 2 milioni di persone, l’intera popolazione di Gaza.

“Molti porteranno cicatrici per la vita, fisiche e psicologiche. La stragrande maggioranza, bambini inclusi, è profondamente traumatizzata”.

La situazione dei bambini, in particolare, ha aggiunto Lazzarini, “è straziante”, poiché a migliaia “sono stati uccisi, mutilati o resi orfani”.

“Il loro futuro è in pericolo, le conseguenze hanno vasta portata e lunga durata”.

La crisi a Gaza, ha detto, è un “disastro causato dall’uomo, aggravato da un linguaggio disumanizzante, e dall’utilizzo di cibo, acqua e carburante come strumenti di guerra”.

Nonostante i ripetuti appelli, “non è ancora in atto un cessate il fuoco umanitario, per fermare l’uccisione delle persone e consentire la consegna sicura di cibo, medicine, acqua e ripari”, ha sottolineato il capo delle Nazioni Unite.

Aggiungendo, inoltre, che l’arrivo dell’inverno rende la vita ancora più insopportabile, soprattutto per chi vive all’aperto.

Gli operatori umanitari, “compresi 146 colleghi dell’UNRWA, sono stati uccisi insieme a medici, giornalisti e bambini, nessuno è stato risparmiato”.

100 giorni che sembrano 100 anni

Interi quartieri residenziali, luoghi di culto ed edifici antichi sono stati rasi al suolo, cancellando secoli di storia, di civiltà e memoria delle persone, ha affermato Lazzarini.

“Per la gente di Gaza, gli ultimi 100 giorni sono sembrati 100 anni. È giunto il momento di ripristinare il valore della vita umana”, ha concluso il capo delle Nazioni Unite.

Lunedì, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che l’attacco contro Gaza da parte di Israele, che prosegue da più di 100 giorni “ha scatenato distruzione totale e livelli di uccisioni di civili a un ritmo senza precedenti”.

Ha aggiunto: “Niente può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”.

La situazione umanitaria a Gaza, ha continuato Guterres, “è oltre le parole. Nessuno, e in nessun luogo, è al sicuro”.

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 24.285 palestinesi sono stati uccisi, e 61.154 feriti nel genocidio in corso dal 7 ottobre. 

Stime palestinesi e internazionali affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

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