Troppo solidale con la Palestina – La BMG scarica l’icona del rock Roger Waters per la sua solidarietà verso la Palestina

Pink Floyd rock legend Roger Waters. (Photo: Andrés Ibarra, via Wikimedia Commons)

By Redazione Palestine Chronicle

Secondo quanto riferito, l’etichetta musicale tedesca BMG taglierà ogni legame con la leggenda del rock Roger Waters, a causa delle sue critiche a Israele, e per il sostegno espresso verso i palestinesi e i loro diritti.

Martedì, la rivista Variety ha dichiarato che la società tedesca aveva firmato un accordo con il musicista ottantenne nel 2016, e che avrebbe dovuto pubblicare una nuova versione dell’album datato 1973 “Dark Side of the Moon”, iconica opera dei Pink Floyd. 

“Il nuovo CEO, Thomas Coesfeld, ha annullato l’accordo dopo aver assunto l’incarico nel luglio 2023”. L’album è stato pubblicato da un’etichetta con sede nel Regno Unito.

Variety riporta, da varie fonti, che la BMG si sta preparando a separarsi completamente dal co-fondatore dei Pink Floyd. 

Un portavoce della BMG ha rifiutato di commentare a Variety quanto accaduto.

Lo stesso Waters aveva dichiarato di essere stato “licenziato” dalla BMG, tramite un video con Glenn Greenwald l’anno scorso. Il musicista ha spiegato la sua rottura con la società come “risultato della pressione di interessi filo-israeliani nei confronti della società madre della BMG, Bertelsmann”.

Variety ipotizza che le “dichiarazioni politiche degli ultimi anni sono probabilmente passate dall’antisionismo all’antisemitismo”, inoltre l’anno scorso Waters ha parlato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, su invito della Russia, dichiarando apertamente che l’invasione dell’Ucraina nel 2022 è stata “causata da una provocazione”.

Waters, sostenitore di lunga data dei diritti dei palestinesi, ha negato con acceso fervore le accuse di antisemitismo, sottolineando che le sue critiche sono dirette al governo israeliano.

Rogers, venerdì scorso, ha lanciato un appello in un post su X: “Cessate il fuoco adesso!!!”. 

In precedenza, aveva pubblicato: “Israele sta commettendo un genocidio. I suoi leader, e tutti i leader occidentali che lo sostengono, dovrebbero essere perseguiti ai sensi della Convenzione sul Genocidio. Niente se e niente ma! Il genocidio è sbagliato”.

La posizione di Waters è sostenuta da molti paesi e organizzazioni per i diritti umani nel mondo, incluso il Sud Africa.

Il caso di Pretoria, che accusa Israele di genocidio, è stato accettato con voto quasi unanime dalla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) il 26 gennaio. In risposta, alti funzionari israeliani hanno accusato il Sud Africa di essere affiliato con Hamas, e la Corte Internazionale di Giustizia di “antisemitismo”.

La lobby israeliana

A novembre, a Waters è stato negato il soggiorno in hotel nelle capitali dell’Argentina e dell’Uruguay a causa delle accuse di “antisemitismo”, provenienti dalla lobby israeliana dell’Uruguay.

I media locali hanno riferito che Waters aveva tentato di prenotare una stanza in due diversi hotel di Buenos Aires, in occasione del suo tour “This Is Not a Drill”, ma che entrambe le prenotazioni sono state cancellate.

Il Faena Hotel avrebbe affermato di essere “in fase di ristrutturazione”, mentre l’Alvear Hotel aveva dapprima approvato la prenotazione di dieci camere, da parte di Waters, per poi cancellarla senza spiegazioni.

Anche gli hotel della capitale dell’Uruguay, Montevideo, hanno rifiutato Waters senza una spiegazione, come riferito dal musicista.

I presidenti del Comitato Centrale Israelita dell’Uruguay, e della ONG B’nai B’rith, Roby Schindler e Franklin Rosenfeld, hanno minacciato di lanciare una campagna contro la catena alberghiera Sofitel se Waters fosse stato autorizzato a soggiornare presso le loro strutture.

Commentando gli attacchi, Waters ha dichiarato al quotidiano Pagina 12: “Lo fanno perché credo nei diritti umani, e parlo apertamente del genocidio contro il popolo palestinese”.

Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 27.019 palestinesi sono rimasti uccisi e 66.139 feriti nel genocidio in corso a Gaza dal 7 ottobre. Stime palestinesi, e internazionali, affermano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.

Le parole di Waters

In un articolo, pubblicato su The Palestine Chronicle il 13 ottobre, soltanto sei giorni dopo l’inizio dell’attacco genocida israeliano contro Gaza, Waters aveva scritto:

“Cosa si dovrebbe fare? È solo un’opinione, ma condivisa da molti. Ci deve essere un cessate il fuoco immediato e permanente”.

“Sento il mio cuore pesante. Sono disperato per tutti i miei fratelli e sorelle in Terra Santa: musulmani, cristiani, ebrei, drusi, agnostici e atei”.

“Piango per tutti i loro figli. Per tutte quelle giovani menti riempite di paura, odio, divisione e disperazione”.

Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui. 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*