Perché è stato Israele, e non Hezbollah, a iniziare la guerra in Libano – ANALISI

Israele continua ad attaccare il Libano. (Photo. via social media)

By Robert Inlakesh

L’idea che Hezbollah sia l’aggressore, che abbia attaccato Israele dal nulla e che debba essere distrutto per le sue azioni irrazionali, è semplicemente un’assurdità propagandistica.

L’assalto su larga scala di Israele al Libano, che ha inflitto il più alto numero di vittime giornaliere di qualsiasi conflitto dal 1982, non è colpa di Hezbollah. Il contesto, oltre al diritto internazionale e a qualsiasi valutazione basilare dei numeri, rivela che gli israeliani sono chiaramente gli aggressori.

Se si volesse comprendere l’attuale guerra tra Libano e Israeledai media occidentali, probabilmente si penserebbe che Israele stia lanciando attacchi contro “obiettivi di Hezbollah”: che stia combattendo un’organizzazione terroristica che la sta attaccando dall’8 ottobre e che il popolo libanese sia usato come scudo umano. 

Niente di più sbagliato.

Una guerra contro Hezbollah?

Per quanto riguarda la prima questione degli ‘obiettivi di Hezbollah’, i numeri parlano da soli. 

Nell’arco di meno di 48 ore, gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso circa 700 persone in Libano, ferendone oltre 2.000 secondo il Ministero della Sanità libanese; molte delle vittime erano donne e bambini. 

Inoltre, migliaia di case in tutto il Libano sono state distrutte o danneggiate, dai villaggi meridionali lungo il confine alla capitale Beirut, fino al nord della Valle della Bekaa. 

Anche i funzionari israeliani che hanno commentato pubblicamente per spiegare le loro azioni non hanno nascosto di aver colpito infrastrutture civili.

Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha persino pubblicato un video messaggio alla popolazione libanese, in cui afferma che “Hezbollah vi ha usato come scudi umani”, affermando che “hanno piazzato razzi nei vostri salotti” e “missili nei vostri garage”. 

Oltre al fatto che queste affermazioni sono ridicole, in quanto pronunciate senza uno straccio di prova e letteralmente con gli stessi argomenti copia-incolla usati per giustificare l’attacco a Gaza, il messaggio è in inglese, non in arabo, e questo evidenzia che si tratta di un messaggio all’Occidente e non al popolo libanese.

Inoltre, anche il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha avanzato l’argomentazione dei “missili nelle case dei civili”, utilizzando persino un video che ritraeva lo stoccaggio di razzi e missili da crociera, sidando ogni logica. 

Anche il meno esperto in questioni militari è in grado di confutare tali video utilizzando il comune buon senso. Immagazzinare missili di precisione altamente esplosivi, e lunghi svariati metri, nelle case delle famiglie è impraticabile e così pericoloso che a quest’ora si sarebbero già verificati moltissimi incidenti.

In realtà, Hezbollah immagazzina i suoi missili in un labirinto di tunnel sotterranei.

Entrambi gli esempi sono fondamentali per capire che Israele non sta negando di prendere di mira le case dei civili, ma sta costruendo un argomento per giustificare il fatto che la sua campagna di bombardamenti sta colpendo direttamente le infrastrutture civili. 

Inoltre, nei messaggi di testo e nei volantini lanciati sul suolo libanese non viene detto a persone specifiche di evacuare le loro case; si minacciano con attacchi aerei tutti coloro che vivono in un’area che è stata scelta per essere bombardata indiscriminatamente.

Per molti versi, il bombardamento del Libano replica il modo in cui l’aviazione israeliana aveva bombardato Gaza nella fase iniziale della guerra, prima dell’invasione di terra del territorio occupato. 

Per questo motivo il bilancio delle vittime civili è stato così alto, così come il tasso di sfollamento, che equivale già a centinaia di migliaia. 

Pertanto, per definire l’attacco israeliano al Libano come mirato contro Hezbollah, si dovrebbe accettare acriticamente l’argomentazione israeliana secondo cui i missili sono conservati in massa nei salotti e nei garage dei civili in tutto il Libano. 

Dovreste anche credere che questo sia stato un segreto così ben custodito per anni che non sono mai trapelate prove, in nessun momento, dalla popolazione civile del Libano.

La verità è che i titoli e gli articoli apparsi sui corporate media, che affermano che Israele stia attaccando meramente Hezbollah, lasciano pensare che tutte le testate giornalistiche stiano mentendo, o che siano popolate da giornalisti che hanno le capacità cognitive di uno scimpanzé.

Un gruppo terroristico’ che ha attaccato per primo?

Il prossimo elemento di analisi  di questo conflitto è chi ha iniziato e perché. Ancora una volta, se si consultano i media mainstream occidentali, radiofonici o scritti, si crede che Hezbollah abbia iniziato a lanciare migliaia di razzi contro Israele l’8 ottobre, in modo del tutto ingiustificato. 

A questo punto è normale porsi la domanda: E voi cosa fareste?

Ecco quindi il contesto reale che nessun media occidentale vi dirà. 

Per cominciare, Israele attualmente occupa illegalmente due porzioni di territorio libanese in violazione del diritto internazionale. C’è l’area delle Fattorie di Shebaa, che si trova sulle alture del Golan ed è rivendicata sia dal governo libanese che da quello siriano, che hanno una legittima disputa legale su dove siano esattamente i loro confini in quest’area. 

Tuttavia, Israele non ha alcuna rivendicazione legittima sull’area che ha occupato durante la guerra del giugno 1967 e poi rioccupato nel 1973. 

Nel 1981, Israele ha annesso l’area delle Alture del Golan, comprese le Fattorie di Shebaa, in violazione del diritto internazionale, il che ha portato alla risoluzione 497 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che l’ha considerata illegale.

C’è poi l’occupazione illegale dell’area del villaggio di Ghajjar, che si trova all’interno della cosiddetta Linea Blu, riconosciuta a livello internazionale come territorio libanese. Israele non solo occupa questa terra in violazione del diritto internazionale, ma viola il territorio libanese migliaia di volte all’anno, anche via terra, aria e mare. Secondo la Quarta Convenzione di Ginevra, un popolo occupato ha il diritto alla resistenza. Uno Stato ha anche il diritto di reclamare il proprio territorio sequestrato dalla guerra. Questo ci porta al prossimo elemento chiave del contesto.

Israele ha invaso il Libano nel 1982, con il pretesto che l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) era un’organizzazione terroristica che lanciava proiettili e sparava contro Israele. 

Si tenga presente che l’OLP avrebbe poi firmato gli accordi di Oslo con Israele, quando sia gli Stati Uniti che gli israeliani avrebbero abbandonato l’etichetta di organizzazione terroristica nei loro confronti. Durante la guerra del 1982, Israele invase il Libano e uccise circa 20.000 libanesi e palestinesi, la maggior parte dei quali erano civili, costringendo l’OLP a fuggire in Tunisia.

Quali sono state le accuse rivolte all’OLP? Venivano definiti terroristi, che sparavano razzi, usavano scudi umani e si nascondevano nei tunnel. Quando l’OLP e i gruppi libanesi di sinistra alleati furono sconfitti da Israele, l’esercito israeliano non lasciò il Libano come aveva dichiarato inizialmente, ma occupò il Libano meridionale. 

Fu a causa di questa guerra che Hezbollah emerse come il principale gruppo di resistenza che avrebbe lanciato una campagna armata sostenuta contro gli occupanti. Hezbollah è nato dalla popolazione prevalentemente sciita che Israele aveva occupato.

Nel 2000, gli attacchi di resistenza di Hezbollah hanno reso l’occupazione israeliana così costosa da costringerla a ritirarsi. Poi, nel 2006, Hezbollah ha lanciato un raid transfrontaliero che ha ucciso e rapito soldati israeliani, con l’obiettivo di liberare prigionieri politici libanesi e palestinesi; questo ha portato alla guerra e all’invasione di terra israeliana del territorio libanese. 

Hezbollah è uscito vittorioso da questa guerra, che ha ucciso 1.200 persone in Libano, la maggior parte delle quali civili. Da allora, Israele ha assassinato leader e combattenti di Hezbollah, prevalentemente in Siria, conducendo anche operazioni di sabotaggio nel Paese che hanno ucciso civili e violando frequentemente la sovranità libanese ogni anno.

Hezbollah è anche il più grande partito politico del Libano, fa parte del governo libanese e l’etichetta di terrorista gli viene affibbiata solo dalle nazioni occidentali e dai loro alleati, mentre il resto del mondo tratta Hezbollah come un partito politico legittimo all’interno della politica libanese. 

Hezbollah ha per esempio combattuto a fianco dell’esercito libanese per affrontare i terroristi di Daesh (ISIS) che minacciavano la sovranità libanese. Ha fornito servizi e protetto i cristiani siriani e libanesi da Daesh e Al-Qaeda, ad esempio. Pertanto, i tentativi di inquadrarli come un gruppo di Al-Qaeda o di Daesh sono del tutto inesatti.

E l’8 ottobre?

L’8 ottobre Hezbollah ha iniziato a condurre operazioni militari quotidiane lungo la zona di confine libanese, prendendo di mira soprattutto le postazioni e le attrezzature dell’esercito israeliano. Lo ha fatto a sostegno della popolazione palestinese di Gaza, che all’epoca aveva già sopportato l’inizio della campagna di bombardamenti di massa di Israele, che aveva ucciso centinaia di civili nel primo giorno. 

Il Segretario Generale di Hezbollah, Seyyed Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso in ottobre e ha esposto l’esatta natura delle operazioni del suo gruppo, affermando chiaramente che le azioni militari limitate sarebbero continuate per fare pressione su Israele affinché accettasse un cessate il fuoco/uno scambio di prigionieri. 

Da allora, Hezbollah ha condotto migliaia di attacchi, che hanno colpito aree di insediamento israeliane, ma soprattutto obiettivi militari. Tuttavia, l’80% degli attacchi tra le due parti è stato condotto dall’esercito israeliano contro il Libano.

Inoltre, gli attacchi di Hezbollah hanno ucciso solo una manciata di non combattenti israeliani, mentre gli attacchi israeliani contro il Libano hanno ucciso quasi 200 civili. Israele ha preso di mira e ucciso giornalisti, operatori sanitari, donne, bambini e anziani in Libano; alcuni di questi casi sono stati persino indagati dai media internazionali e dai gruppi per i diritti umani, che hanno definito queste azioni come crimini di guerra.

Gli attacchi di Hezbollah si sono estesi fino a colpire le aree di insediamento con il lancio di razzi, in seguito agli attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira i civili in Libano. Inoltre, Hezbollah ha subito attacchi importanti che hanno preso di mira persino la capitale libanese, Beirut, già a gennaio. 

Tuttavia, ogni volta che si sono verificate queste provocazioni, Hezbollah ha risposto con attacchi limitati contro obiettivi militari israeliani. Per esempio, dopo che Israele ha bombardato un edificio civile nel sud di Beirut, a fine luglio, uccidendo il comandante di Hezbollah Fouad Shukr – insieme a donne e bambini, ferendo quasi 90 civili – hanno lanciato una risposta limitata che ha preso di mira siti militari israeliani.

Ogni volta che Israele ha attaccato il Libano in modo significativo, Hezbollah ha sottolineato che il suo ruolo in questa guerra è quello di sostenere Gaza e raggiungere un cessate il fuoco. Anche dopo l’attacco con la detonazione di massa di un cercapersone che ha ferito migliaia di persone e ucciso decine di persone, molte delle quali civili innocenti, Hezbollah ha espresso il desiderio di contenere il conflitto e di non arrivare a una guerra su larga scala. 

Tuttavia, Israele ha deciso di far esplodere centinaia di dispositivi walkie-talkie durante i funerali delle persone uccise nell’attacco con i cercapersone, lanciando poi un bombardamento su larga scala contro le aree civili libanesi.

Secondo la Corte internazionale di giustizia (CIG), Israele sta commettendo un plausibile genocidio a Gaza. Hezbollah, insieme ai gruppi iracheni che fanno parte dell’apparato di sicurezza di Baghdad e ad Ansarallah dello Yemen, sono stati gli unici sul pianeta a intervenire militarmente per fare pressione su Israele affinché firmasse un accordo di cessate il fuoco. 

L’idea che Hezbollah sia l’aggressore, che abbia attaccato Israele dal nulla e che debba essere distrutto per le sue azioni irrazionali, è semplicemente un’assurdità propagandistica. Libano e Israele sono tecnicamente in stato di guerra da decenni. 

La risoluzione 1701 delle Nazioni Unite è stata violata da Israele migliaia di volte a partire dal 2006, durante il quale Israele ha persino rubato altra terra libanese attraverso la costruzione di una recinzione/muro di sicurezza sul suo territorio.

Non è concepibile che i recenti attacchi di Israele al Libano nell’ultima settimana possano essere interpretati come autodifesa, a meno che non siate disonesti e ideologicamente impegnati a difendere Israele qualunque cosa faccia. 

Ignorare il contesto è un’evidente violazione di tutti i principi giornalistici. Ancora peggio è che i media occidentali sostengono di non avere un pregiudizio pro-Israele, il che rende la loro propaganda ancora più grottesca.

Per leggere l’originale in inglese, clicca qui

- Robert Inlakesh è un giornalista, scrittore e regista di documentari. Esperto di Medio Oriente, e specializzato in Palestina. Ha contribuito con questo articolo a The Palestine Chronicle.

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