
By Romana Rubeo
Romana Rubeo esamina il ruolo dell’ex portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari nella diffusione di informazioni false e propaganda durante la guerra in corso su Gaza.
L’esercito israeliano ha annunciato domenica che il Capo di Stato Maggiore Eyal Zamir ha nominato Avi Dovrin come portavoce ufficiale, secondo quanto riportato dai media israeliani.
Questo avviene dopo che Zamir ha deciso, venerdì scorso, di licenziare il portavoce dell’esercito, Daniel Hagari.
Come portavoce di uno degli eserciti più immorali del mondo, l’eredità di Hagari è stata segnata da continue bugie e propaganda finalizzate a mascherare o giustificare i crimini israeliani.
Questo è iniziato anche prima dell’inizio della guerra genocida di Israele su Gaza, il 7 ottobre 2023.
Nel maggio 2022, ad esempio, Hagari dichiarò falsamente che la giornalista palestinese Shireen Abu Akleh era stata uccisa dai combattenti palestinesi a Jenin. Questa affermazione, fatta nonostante le prove schiaccianti contro i cecchini israeliani, cercava di deviare la responsabilità per l’uccisione della rispettata giornalista palestinese.
Abu Akleh, conosciuta per i suoi anni di coraggiosa copertura della Palestina occupata, fu colpita mentre stava coprendo un’operazione militare israeliana nel campo profughi di Jenin. La sua morte suscitò una condanna diffusa e sollevò preoccupazioni sul targeting dei giornalisti da parte delle forze di occupazione israeliane.
Durante l’attuale genocidio, le ripetute ricostruzioni fallaci di Hagari, le accuse e la diffusione di informazioni falsificate sono state sistematicamente smentite, anche da organi di informazione occidentali mainstream.
Questo schema di disinformazione ha contribuito all’isolamento crescente di Israele e alla perdita di fiducia sulla scena internazionale.
Qui di seguito sono riportati tre episodi rilevanti delle false dichiarazioni che Hagari ha diffuso.
Ospedale pediatrico Rantisi
Il 13 novembre 2023, Hagari dichiarò che l’esercito israeliano aveva trovato un centro di comando “con un arsenale di armi, tra cui granate, giubbotti esplosivi e altre esplosivi stoccati dai combattenti di Hamas nel seminterrato dell’Ospedale Rantisi, un ospedale pediatrico specializzato nel trattamento dei pazienti oncologici”, secondo l’agenzia di stampa Reuters.
Questa affermazione mirava a giustificare gli attacchi agli ospedali e al sistema sanitario di Gaza, che erano iniziati molto presto nella guerra genocida.
In una conferenza stampa televisiva, Hagari disse che avevano “anche trovato segni che indicano che Hamas teneva ostaggi lì” e che la questione era “sottoposta a indagine”.
L’affermazione fu fatta anche a un gruppo di giornalisti embedded nell’esercito israeliano che avevano visitato l’ospedale. Sebbene l’accusa fosse stata immediatamente respinta dalle autorità sanitarie locali e dai commentatori arabi, ci volle quasi un anno per smentirla da parte dei media mainstream occidentali.
Lo scorso ottobre, parlando con Al Jazeera’s Listening Post, un giornalista della CNN, chiamato ‘Adam’, ha descritto l’episodio come “un momento imbarazzante” per la CNN.
‘Adam’ ha raccontato che quando l’editor della CNN, Nic Robertson, ha visitato l’ospedale pediatrico bombardato di Rantisi, insieme alle truppe israelie, Hagari gli ha mostrato un documento appeso al muro scritto in arabo, affermando che si trattava di un elenco dei membri di Hamas che sorvegliavano i prigionieri.
Tuttavia, il documento si è rivelato essere un calendario, “e scritti in arabo c’erano i giorni della settimana.”
“Ma il reportage pubblicato da Nic Robertson ha semplicemente preso per buone la dichiarazione di Israele”, disse Adam.
Ospedale Al-Shifa
Il 15 novembre 2023, l’esercito israeliano ha fatto irruzione per la prima volta nell’ospedale Al-Shifa, il complesso medico più grande di Gaza.
Il raid ha lasciato migliaia di pazienti e rifugiati intrappolati all’interno dell’edificio, mentre centinaia di palestinesi sono stati uccisi e feriti dalle truppe israeliane.
Settimane prima del raid, Hagari aveva già iniziato a costruire il casus belli.
Il 17 ottobre 2023, durante una conferenza stampa, Hagari ha affermato che l’esercito aveva “prove concrete” che diversi edifici ospedalieri a Gaza fossero direttamente coinvolti nelle attività di Hamas.
Inoltre, secondo il portavoce dell’esercito israeliano, gli edifici erano costruiti sopra una rete di tunnel sotterranei, che potevano essere accessibili dall’interno degli ospedali.
Il 22 novembre 2023, una settimana dopo il raid, Hagari ha dichiarato in un video che “i terroristi sono venuti qui per comandare le loro operazioni”.
Questa volta è stato il Washington Post a smentire le affermazioni israeliane, scrivendo il 21 dicembre 2023 che “le prove presentate dal governo israeliano non sono sufficienti a dimostrare che Hamas stesse usando l’ospedale come centro di comando e controllo.”
Il rapporto si basava su un’analisi da parte del Washington Post di “materiali visivi open-source, immagini satellitari e tutto il materiale pubblicamente rilasciato dall’IDF.”
L’analisi del Post concluse che “le stanze collegate alla rete di tunnel scoperta dalle truppe dell’IDF non mostravano prove immediate di uso militare da parte di Hamas.” Inoltre, “nessuno dei cinque edifici ospedalieri identificati da Hagari sembrava essere collegato alla rete di tunnel” e non c’erano “prove che i tunnel potessero essere accessibili dalle sale ospedaliere.”
Fake News sugli Arresti
L’esercito israeliano ha fatto irruzione per la seconda volta nell’ospedale Al-Shifa il 18 marzo 2024.
Dopo un assedio di due settimane, che si è concluso il 1° aprile, l’ospedale è stato in gran parte distrutto e centinaia di palestinesi morti sono stati trovati in fosse comuni dentro e attorno all’ospedale.
Nel tentativo di giustificare un altro crimine di guerra, Hagari ha afferamto il 22 marzo che l’esercito aveva arrestato alti ufficiali di Hamas durante il raid su Al-Shifa.
Un collage fotografico rilasciato dall’esercito mostrava che il leader delle Brigate Al-Qassam, Raed Saad, era tra i detenuti.
In una conferenza stampa, il portavoce dell’esercito israeliano si è vantato di aver arrestato “comandanti molto significativi” di Hamas, secondo The Times of Israel.
Poche ore dopo, però, un ufficiale della sicurezza di Hamas ha dichiarato in un’intervista con Al Jazeera che “l’elenco delle foto dei detenuti rilasciato dal portavoce dell’esercito di occupazione non è corretto.”
“Alcune delle foto nell’elenco appartengono a individui attualmente fuori Gaza, altre foto sono di martiri”, disse l’ufficiale, notando che “tre delle foto nell’elenco sono di medici rilasciati precedentemente dall’occupazione.”
Più tardi in quello stesso giorno, l’esercito israeliano e Shin Bet hanno ammesso la pubblicazione di rapporti fuorvianti, attribuendola a un “errore umano”.
Hagari non è l’unico ufficiale militare israeliano il cui nome sarà per sempre macchiato per aver fornito giustificazioni false per il genocidio di Israele contro i palestinesi. È solo un sintomo di un problema molto più profondo.
La sua scomparsa improvvisa dalla scena, dopo il fallimento di Israele nel raggiungere qualsiasi obiettivo militare a Gaza, sottolinea i fallimenti più ampi di Israele su tutti i fronti, inclusa la hasbara, la sua macchina ufficiale di propaganda costruita su bugie.
(Originale inglese qui. Traduzione Palestine Chronicle Italia)

Commenta per primo