In Viaggio verso la Turchia: Il Palestine Chronicle Segue Due Volontari Italiani nelle Aree Colpite dal Sisma

I soccorritori italiani e turchi si scambiano le bandiere in segno di solidarietà. (Foto: Supplied)

By Romana Rubeo

Il Palestine Chronicle ha seguito il viaggio di due soccorritori italiani che si sono recati in Turchia – sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile – dopo il catastrofico terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio ha devastato la regione. 

La Turchia e la Siria sono stati i paesi più duramente colpiti dal sisma con un bilancio delle vittime che, secondo le stime aggiornate al 16 febbraio, supera quota 41,000.  Molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie. 

I due italiani si sono uniti alla delegazione del loro paese e a migliaia di soccorritori provenienti da tutta la regione e da tutto il mondo per coadiuvare le operazioni di ricerca e soccorso. 

La delegazione italiana, approdata in Turchia martedì a bordo della nave San Marco, è arrivata nella città turca di Antiochia per portare beni di prima necessità e medicinali. La sua missione principale è stata quella di raggiungere aree che non avevano ricevuto ancora alcun aiuto a causa della massiccia distruzione di strade e grandi infrastrutture che ha interessato la regione. 

Finora, la delegazione italiana ha allestito un ospedale da campo per permettere ai medici di prestare i primi soccorsi alle vittime, in attesa di trasferirle in strutture più grandi e meglio attrezzate. 

“La situazione è terribile, quasi il 90% di tutte le strutture e gli edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati dal sisma”, ha detto al Palestine Chronicle Christian Rossi, operatore specializzato dell’Agenzia di Protezione Civile Regione Abruzzo. 

“Purtroppo molte persone dormono ancora per strada nonostante il freddo, cercando di accendere fuochi per riscaldarsi”, ha aggiunto. “Tra le persone rimaste senza casa a causa del terremoto, le più fortunate hanno trovato riparo presso alcune serre per tenersi al caldo durante le notti fredde”.

I convogli di aiuti umanitari e le squadre di soccorso sono arrivati da numerosi paesi. Dopo giorni di incertezza, anche la Siria, sotto sanzioni statunitensi, è riuscita finalmente a ricevere aiuti, anche se per alcune vittime era ormai troppo tardi. 

Rossi ha parlato al Palestine Chronicle degli sforzi in corso da parte dell’Italia. “Gli aiuti umanitari sono in arrivo. L’Italia è stata tra i primi paesi a prendere parte a questo sforzo collettivo e stiamo contribuendo all’allestimento di un ospedale da campo che sarà operativo tra pochi giorni, non appena arriverà il personale medico”.

Ciò che ha veramente stupito il soccorritore italiano è stata l’accoglienza ricevuta dalla popolazione locale, nonostante le difficoltà che essa si trova a dover affrontare al momento. 

“Quando la nostra nave è attraccata, gli altri marinai ci hanno accolto con tazze di tè per ringraziarci”, ha detto Rossi. “Anche se non parliamo la stessa lingua, riusciamo a comunicare. Ho scambiato la bandiera italiana con un volontario della protezione civile, che mi ha regalato la bandiera turca”.

“Ci ringraziano colpendosi il capo e il petto con la mano destra per dimostrarci che ora siamo fratelli nella nostra mente e nel nostro cuore”.

(Traduzione di Rossella Tisci – Leggi la versione originale in inglese qui)

- Romana Rubeo è una giornalista italiana, caporedattrice del The Palestine Chronicle. I suoi articoli sono apparsi in varie pubblicazioni online e riviste accademiche. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è specializzata in traduzioni giornalistiche e audiovisive.

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