Accordo di cessate il fuoco a Gaza: Tutto quello che c’è da sapere

I palestinesi festeggiano l'inizio del cessate il fuoco. (Photo: via QNN)

By Redazione Palestine Chronicle

Un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza segna l’inizio di uno scambio di prigionieri e offre una fragile speranza per la popolazione colpita da oltre un anno di conflitto.

Domenica 19 gennaio 2025, il Ministero degli Esteri del Qatar ha confermato l’inizio di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, un importante passo verso la riduzione delle ostilità dopo 471 giorni di intensi attacchi aerei e operazioni militari israeliane.

La tregua è iniziata con la consegna di tre detenute israeliane – Romy Gonen, Emily Damari e Doron Shtanbar Khair – al Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gaza.

Il rilascio di queste detenute rappresenta la prima fase di un accordo più ampio che prevede lo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele.

In cambio, Hamas ha richiesto la liberazione di 737 detenuti palestinesi, tra cui donne e minori, oltre al ritiro immediato di droni e aerei da guerra israeliani dallo spazio aereo di Gaza.

La lista dei prigionieri palestinesi include attivisti, giornalisti e figure di rilievo come Khalida Jarrar, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.

Israele ha confermato la ricezione delle tre donne, trasferite inizialmente alla base militare di Re’im nel sud del Paese per esami medici.

Contemporaneamente, le autorità israeliane hanno iniziato il trasferimento di 90 detenuti palestinesi verso la prigione di Ofer, vicino a Ramallah, da cui saranno rilasciati attraverso il checkpoint di Beitunia.

Il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore alle 8:30 del mattino, orario di Gerusalemme, ma è stato ritardato di qualche ora.

Mentre le autorità israeliane hanno attribuito i ritardi nell’attuazione dell’accordo a presunte mancanze di Hamas nel fornire tempestivamente i nomi dei prigionieri, Hamas ha dichiarato che i ritardi erano dovuti a problemi tecnici sul campo.

Nonostante queste difficoltà, entrambe le parti hanno ribadito il proprio impegno verso l’accordo.

Abu Obeida: ‘L’ultimo chiodo nella bara dell’occupazione’

In un discorso video rilasciato nel pomeriggio di domenica, Abu Obeida, portavoce delle Brigate Al-Qassam, ha riflettuto sulla lunga battaglia contro l’occupazione israeliana, sottolineando il significato storico della “Battaglia del Ciclone di Al-Aqsa”.

Secondo Abu Obeida, questa battaglia ha cambiato radicalmente il panorama regionale, aprendo nuovi fronti e costringendo Israele a cercare sostegno internazionale, p0nendo “un ultimo chiodo nella bara dell’occupazione”.

Il portavoce di Al-Qassam inoltre ringraziato i partner regionali, come gli Ansarallah, Hezbollah e la Resistenza Islamica in Iraq, per il loro contributo alla lotta comune.

Abu Obeida ha elogiato l’unità delle fazioni di resistenza palestinese e ha evidenziato il coraggio dimostrato dai combattenti durante scontri spesso impari contro l’esercito israeliano.

“Abbiamo combattuto in condizioni impossibili,” ha dichiarato, aggiungendo che il popolo palestinese ha pagato un prezzo altissimo per la libertà e la difesa dei propri luoghi santi.

Implicazioni Umanitarie e Sfide per il Futuro

L’accordo prevede l’ingresso immediato di oltre 500 camion di aiuti umanitari a Gaza, dove la popolazione sta affrontando una devastante crisi umanitaria, con infrastrutture distrutte e accesso limitato ai servizi di base.

La sospensione delle operazioni militari israeliane rappresenta un’opportunità per avviare attività di ricostruzione e fornire assistenza a una comunità duramente colpita.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele continuerà a lavorare per la liberazione di tutti i prigionieri e dispersi israeliani, mentre Hamas ha affermato che il cessate il fuoco dimostra la capacità della resistenza di costringere Israele a negoziare.

Resta da vedere se le parti coinvolte saranno in grado di mantenere gli impegni presi.

Per la popolazione di Gaza, l’accordo rappresenta una fragile speranza per un futuro migliore, ma solo il tempo potrà rivelare se questo cessate il fuoco potrà davvero aprire la strada a una pace duratura e a una vita dignitosa per i milioni di persone intrappolate nella Striscia di Gaza.

(The Palestine Chronicle)

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