Da Milano al Mossad – Il legame israeliano nello scandalo di spionaggio in Italia

Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni con la su controparte israeliana Benjamin Netanyahu. (Foto: Presidenza del consiglio dei ministri del governo italiano)

By Romana Rubeo

L’Italia è coinvolta in un grave scandalo di spionaggio in seguito alle accuse secondo cui una società di investigazioni private, guidata da ex e attuali alti funzionari della sicurezza, avrebbe avuto accesso illegalmente a informazioni personali di personaggi di spicco, tra cui il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, a scopo di estorsione.

Vari report indicano che l’agenzia di spionaggio israeliana Mossad fosse coinvolta negli accordi con la società milanese Equalize, al centro dello scandalo.

La Meloni ha denunciato il presunto complotto come “inaccettabile” e “una minaccia per la democrazia”, mentre il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha chiesto un’indagine parlamentare urgente, citando la preoccupazione che i segreti di Stato possano essere a rischio.

Crosetto ha descritto le informazioni esposte come “la punta dell’iceberg”.

Il legame con Israele

I media italiani descrivono lo scandalo come un complotto di alto livello che coinvolge membri della mafia, agenti dei servizi segreti e agenzie straniere, tra cui il Mossad.

Quattro persone sono state arrestate finora nell’ambito dell’indagine su presunti dossier illegali incentrati su Equalize.

Si tratta dell’ex poliziotto Carmine Gallo, capo di Equalize, e gli hacker Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli. Gli interrogatori dei quattro individui sono iniziati giovedì.

Secondo il quotidiano italiano Corriere Della Sera, gli investigatori hanno monitorato una visita nella sede di Equalizer da parte di due individui israeliani non identificati, descritti come agenti dei servizi segreti.

Questi individui avrebbero cercato informazioni sul gas iraniano che potessero interessare l’ENI, l’azienda energetica statale italiana, e avrebbero raccolto informazioni sul commercio di gas con l’Iran.

Secondo un rapporto pubblicato da Sky News, nel febbraio 2023, Vincenzo De Marzio, un ex ufficiale dei Carabinieri indagato nell’inchiesta sul dossier illegale, insieme a Calamucci, avrebbe incontrato “due uomini non identificati che sembrano rappresentare un ramo dell’intelligence di Stato israeliana”.

Queste informazioni sarebbero parte di un’ampia relazione del Nucleo investigativo di Varese dei Carabinieri, che ricostruisce “la presenza di soggetti legati all’intelligence israeliana presso gli uffici di via Pattari”, sede di Equalize.

La relazione ha rilevato che i Carabinieri hanno documentato questo incontro attraverso appostamenti e fotografie, raccolti in una relazione di quasi 4.000 pagine che copre vari aspetti dell’indagine.

Gli investigatori hanno anche sollevato dubbi sul fatto che Gallo abbia lavorato in precedenza in settori dell’intelligence in Italia.

La prima volta che l’ex ufficiale dei Carabinieri De Marzio è stato visto negli uffici di via Pattari è stato l’8 febbraio 2023, quando è arrivato accompagnato da “due uomini non identificati che sembrano rappresentare un ramo dell’intelligence statale israeliana”, si legge nel rapporto.

Inoltre, Rai News ha riferito che Calamucci è stato intercettato in una conversazione con Camponovo appena un giorno prima di un incontro con due individui collegati all’intelligence israeliana. Calamucci avrebbe detto che gli israeliani “ci hanno fatto un’offerta”.

Rai News ha citato lo stesso rapporto investigativo della sezione di Varese dei Carabinieri, secondo cui Calamucci “ha confermato e spiegato come il gruppo avesse già guadagnato 40.000 euro (da Israele)” e ha parlato di un “nuovo lavoro del valore di un milione di euro” in corso con l’agenzia di spionaggio israeliana.

Calamucci avrebbe detto: “Mi hanno offerto un lavoro da un milione di euro!” e ha aggiunto: “Metà dei dati sono stati dati al Vaticano; l’altra metà serve per combattere Wagner!”. Ha anche osservato: “Hanno tutti i documenti originali della Porta del Qatar”.

(The Palestine Chronicle)

- Romana Rubeo è una giornalista italiana, caporedattrice del The Palestine Chronicle. I suoi articoli sono apparsi in varie pubblicazioni online e riviste accademiche. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, è specializzata in traduzioni giornalistiche e audiovisive.

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