By Redazione Palestine Chronicle
Biden ha definito l’amministrazione Netanyahu “il governo più conservatore nella storia di Israele”, aggiungendo inoltre che il Primo Ministro dovrebbe “cambiarlo”.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha comunicato martedì che Israele sta perdendo sostegno, a causa del bombardamento “indiscriminato” su Gaza, e che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dovrebbe “cambiare il suo governo”, come riferito dall’agenzia di stampa Reuters.
Secondo Reuters, le osservazioni di Biden sono state rivolte ai sostenitori della sua campagna di rielezione del 2024, e sono state le più critiche, almeno fino a oggi, nei confronti della gestione di Netanyahu riguardo la guerra di Israele contro Gaza.
“La sicurezza di Israele può contare sugli Stati Uniti, ma in questo momento ha molto di più. Ha l’Unione Europea, ha l’Europa, ha la maggior parte del mondo”, ha detto Biden.
Witnessing hundreds of Palestinian children blown to pieces every day using American weapons has forced me to call my fellow Muslim Americans to #AbandonBiden
We cannot re-elect #GenocideJoe after he said there is no “red lines” for Israel. The blood of children IS a red line! pic.twitter.com/5lVck4WV3Z
— Hassan Shibly (@HassanShibly) December 8, 2023
“Ma iniziano a perdere ogni sostegno a causa dei bombardamenti indiscriminati che stanno portando avanti” avrebbe aggiunto.
Biden ha continuato citando una discussione privata tra lui e Netanyahu, durante la quale il Primo Ministro israeliano ha paragonato l’attacco su Gaza alla Seconda Guerra Mondiale, sottolineando che “molti civili sono morti” nei bombardamenti alleati.
Tuttavia, Biden ha respinto il paragone di Netanyahu, replicando “Tutte queste istituzioni sono state istituite dopo la Seconda Guerra Mondiale, per fare in modo che non accadesse di nuovo”.
Biden ha quindi definito l’amministrazione Netanyahu “il governo più conservatore nella storia di Israele”, aggiungendo che il Primo Ministro deve “cambiare il suo governo”, e che avrebbe reso le soluzioni a lungo termine “molto difficili”.
Washington – alone or with its allies – cannot “secretly throw together a sustainable and viable concept of the State of Palestine,” Lavrov said. https://t.co/2OW6OLv2kS pic.twitter.com/aJKn0dJSRy
— The Palestine Chronicle (@PalestineChron) December 13, 2023
“Abbiamo l’opportunità di iniziare a unire la regione, e loro vogliono ancora farlo. Ma dobbiamo assicurarci che (Netanyahu) comprenda la necessità di fare alcune mosse. Non si può dire no allo Stato Palestinese”, ha continuato il Presidente.
In una dichiarazione, martedì scorso, Netanyahu ha insistito sul fatto che non avrebbe mai “ripetuto l’errore di Oslo”, riferendosi all’accordo di pace del 1993 che ha creato il percorso per uno Stato palestinese.
Nonostante questi commenti critici di Biden indirizzati ai contribuenti, in altre occasioni ha continuato a esprimere un convinto sostegno all’operazione militare israeliana.
Lunedì, durante un evento alla Casa Bianca per celebrare la festa ebraica di Hanukkah, si è rivolto ai partecipanti dicendo “Io sono un sionista”, per ribadire l’impegno “incrollabile” di Washington riguardo la “sicurezza” di Israele.
India voted in favor of a resolution put before Tuesday’s United Nations General Assembly (UNGA) calling for an immediate ceasefire in Gaza.https://t.co/Vkb7ScIKDQ pic.twitter.com/d0G2wPC2X3
— The Palestine Chronicle (@PalestineChron) December 13, 2023
Inoltre, Biden continua a sollecitare i legislatori ad approvare un pacchetto di spesa che include 14,3 miliardi di dollari in aiuti militari a sostegno di Israele, e recentemente ha aggirato una revisione del Congresso, per accelerare la vendita di 106,5 milioni di dollari in proiettili per carri armati all’esercito israeliano.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 18.412 palestinesi sono stati uccisi e più di 50.000 feriti durante il genocidio israeliano, in corso a Gaza dal 7 ottobre.
Stime palestinesi e internazionali riferiscono che la maggior parte delle persone uccise e ferite, sono donne e bambini.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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