Medici italiani smentiscono Israele: Marah Abu Zuhri morta per denutrizione, non leucemia

Mahra Abu Zuhri è morta in seguito allo stato di denutrizione dovuto al blocco israeliano di Gaza. (Photo: via social media)

By Redazione Palestine Chronicle

I medici italiani hanno smentito la versione israeliana sulla morte di Marah Abu Zuhri, confermando che la giovane palestinese è morta a causa della grave malnutrizione subita a Gaza.

I medici italiani hanno smentito le affermazioni di “Israele” secondo cui una giovane palestinese sarebbe morta di leucemia, indicando invece la grave malnutrizione causata dalla fame a Gaza come il fattore determinante del decesso.

Marah Abu Zuhri, una palestinese di 20 anni, era stata evacuata da Gaza su un volo umanitario organizzato dal governo italiano, ma è morta meno di 24 ore dopo il suo arrivo all’ospedale Santa Chiara di Pisa.

Le autorità israeliane hanno insistito nel sostenere che Marah soffriva di grave leucemia e hanno respinto l’ipotesi che fame e malnutrizione abbiano contribuito alla sua morte. Tuttavia, il quotidiano italiano La Nazione ha riferito che gli esami medici non hanno mostrato alcun segno di leucemia.

La professoressa Sara Galimberti, direttrice di Ematologia del Santa Chiara, ha confermato che il trattamento iniziale per la leucemia è stato interrotto dopo che i risultati degli esami hanno escluso la diagnosi. «Abbiamo iniziato la terapia per la leucemia quella sera stessa. Quando sono arrivati i risultati, abbiamo interrotto il trattamento perché la diagnosi non è stata confermata», ha spiegato.

I medici hanno somministrato nutrizione ad alto contenuto calorico e trasfusioni, ma il corpo di Marah, già indebolito da una prolungata malnutrizione, è andato incontro a insufficienza respiratoria acuta prima di un arresto cardiaco.

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Il personale medico ha sottolineato che la denutrizione prolungata è stata quasi certamente un fattore decisivo nella sua morte. La famiglia di Marah ha rifiutato l’autopsia per motivi religiosi, ma i responsabili dell’ospedale hanno dichiarato che le evidenze mediche indicavano già la fame come causa principale del rapido deterioramento.

La sua morte mette in luce il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza, dove i decessi legati alla fame sono aumentati in modo drammatico in mezzo alla guerra in corso.

Il Ministero della Salute di Gaza ha riferito lunedì che almeno 263 persone, tra cui 112 bambini, sono morte negli ultimi mesi a causa di fame e malnutrizione. Le autorità avvertono che i numeri stanno aumentando ogni giorno mentre “Israele” continua a bloccare i valichi di frontiera e ad impedire l’ingresso di aiuti vitali.

I medici di Gaza stimano che 55.000 donne incinte soffrano attualmente di grave malnutrizione, mettendo a rischio la vita delle madri e dei neonati.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno ripetutamente documentato come l’aggressione israeliana a Gaza abbia devastato il sistema sanitario dell’enclave, dagli attacchi aerei sugli ospedali al rigido blocco che impedisce l’arrivo di medicinali e forniture. Anche i pazienti che necessitano di cure all’estero si trovano di fronte a restrizioni durissime.

Gli esperti di sanità avvertono che, senza un intervento internazionale immediato, gli ospedali di Gaza potrebbero presto collassare del tutto, lasciando milioni di persone senza cure essenziali.

La morte di Marah è una delle tante tragedie causate dalla carestia che peggiora di giorno in giorno a Gaza. Dall’inizio della guerra di “Israele” nell’ottobre 2023, oltre 62.000 palestinesi, in gran parte donne e bambini, sono stati uccisi. La crescente crisi della fame riflette la catastrofe umanitaria più ampia che si sta consumando sotto blocco e bombardamenti, rendendo la sopravvivenza sempre più impossibile per i civili della Striscia assediata.

(PC, Al Mayadeen)

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