By Redazione Palestine Chronicle
Vittoria azzurra in una partita segnata da insulti, risse e dalla protesta dei tifosi contro la guerra genocidaria di Israele a Gaza.
La partita tra Italia e Israele lunedì sera è stata segnata non solo dal calcio giocato ma anche dalle tensioni politiche che inevitabilmente sono emerse.
L’Italia ha battuto Israele per 5-4 al Nagyerdei Stadion di Debrecen, in Ungheria, in un match caotico che ha visto risse in campo, proteste sugli spalti e pesanti accuse reciproche.
Gli azzurri, andati sotto due volte, hanno rimontato fino al 4-2, prima di farsi riprendere sul 4-4 e chiudere infine sul 5-4.
Il portiere Gianluigi Donnarumma è stato tra i più accesi: a fine gara ha discusso violentemente con alcuni calciatori israeliani, in particolare Tai Baribo e Sagiv Yehezkel, dopo uno scambio di insulti in campo.
Anche il CT azzurro Gennaro Gattuso è stato coinvolto: dapprima nel tentativo di sedare la rissa, poi in un acceso scontro verbale con un avversario israeliano che gli avrebbe urlato “Educa i tuoi giocatori”. La risposta di Gattuso, durissima: “Shut up, shut up! F**k you, motherfu**er!”.
La nazionale israeliana, invece, ha cercato di spostare la responsabilità sugli azzurri, accusando l’Italia di averli insultati per tutta la partita.
Emblematica, a inizio partita, la protesta di oltre un centinaio di tifosi italiani, che hanno voltato le spalle durante l’inno israeliano.
I tifosi italiani hanno anche esposto cartelli con la scritta “Stop”, un chiaro riferimento all’aggressione genocidaria israeliana in corso contro la popolazione di Gaza.
Gattuso on the #Italy vs #Israel match
“I am a man of peace, and the worst thing is seeing civilians and children being hit and losing their lives […] but we have Israel in our group, we have to play, it’s our duty,” #EuroQualifiers pic.twitter.com/DI6pUYgPtm
— ❀ N ✿ (@8zal) September 8, 2025
Il governo israeliano aveva portato in Ungheria una delegazione di ragazzi sopravvissuti a un bombardamento avvenuto nel luglio del 2024 a Majdal Shams, nel Golan occupato, che fu attribuito a Hezbollah.
L’operazione di propaganda, tuttavia, non ha distolto l’attenzione dal fatto che Israele continua a uccidere, quotidianamente, centinaia di civili e bambini palestinesi nella Striscia di Gaza.
A rendere ancora più evidente l’ipocrisia del calcio internazionale, la FIFA ha respinto tutte le richieste di espulsione di Israele dalle competizioni, ignorando le proteste di federazioni, tifosi e associazioni per i diritti umani. Un atteggiamento che conferma i doppi standard dell’organizzazione: rapida e inflessibile nel punire altri Paesi, ma pronta a chiudere entrambi gli occhi di fronte ai crimini di guerra e al genocidio compiuto da Israele.
Il genocidio in corso
Da quando ha fatto marcia indietro sul cessate il fuoco il 18 marzo, Israele ha continuato la sua sanguinosa campagna di bombardamenti aerei sulla Striscia di Gaza, uccidendo e ferendo migliaia di palestinesi.
A partire dal 7 ottobre 2023, l’esercito israeliano, con il sostegno americano, ha lanciato una guerra genocidaria contro il popolo di Gaza. Questa campagna ha finora provocato la morte di oltre 64.500 palestinesi e più di 163.000 feriti. La stragrande maggioranza della popolazione è stata sfollata e la distruzione delle infrastrutture non ha precedenti dalla Seconda guerra mondiale. Migliaia di persone risultano ancora disperse.
Oltre all’assalto militare, il blocco imposto da Israele ha causato una carestia prodotta dall’uomo, portando alla morte di centinaia di palestinesi – per lo più bambini – e mettendo a rischio centinaia di migliaia di altre persone.
Nonostante la diffusa condanna internazionale, poco è stato fatto per chiedere conto a Israele delle sue responsabilità. La nazione è attualmente sotto inchiesta per genocidio presso la Corte Internazionale di Giustizia, mentre criminali di guerra, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, sono ufficialmente ricercati dalla Corte Penale Internazionale.
(The Palestine Chronicle)
