By Redazione Palestine Chronicle
Haaretz ha riferito che i prigionieri sono tenuti in recinti, bendati e ammanettati per gran parte della giornata.
Centinaia di palestinesi, catturati a Gaza durante l’assedio e l’invasione israeliana, sono trattenuti da settimane in un centro di detenzione nel sud di Israele, dove molti di loro sono morti in circostanze poco chiare, ha riferito lunedì il quotidiano israeliano Haaretz.
“I detenuti sono bendati e ammanettati per gran parte della giornata, e le luci nella struttura restano accese tutta la notte”, afferma il rapporto.
Secondo il quotidiano israeliano, che cita ufficiali dell’esercito israeliano, i prigionieri sono nella base militare di Sde Teiman, vicino a Bir al Saba (Beersheba), nel sud di Israele.
Haaretz ha riferito che i detenuti sono tenuti in recinti, bendati e ammanettati per la maggior parte della giornata.
Tra i prigionieri ci sono anche bambini, secondo Haaretz.
“I detenuti a Sde Teiman sono tutti maschi e hanno un’età compresa tra minori di 18 anni e anziani”, ha affermato il giornale israeliano.
Secondo il rapporto, i prigionieri sono detenuti in conformità con una legge israeliana del 2002, riferita ai combattenti.
Il gruppo israeliano “B’tselem” per i diritti umani, ha ripetutamente invitato il governo israeliano a “cessare l’utilizzo della legge sull’incarcerazione dei combattenti illegali”, poichè solleva “lo Stato dalla necessità di fornire prove che giustifichino l’internamento a oltranza, e che sposta l’onere di fornire prove di innocenza sulle spalle dell’internato, il quale non potrà mai confutare le accuse”.
Lunedì l’organizzazione per i diritti umani Euro-Med Monitor ha chiesto “un’indagine internazionale sullo sterminio e la tortura dei detenuti di Gaza da parte di Israele”, definendo queste azioni una “Nuova Guantanamo”.
In una dichiarazione, il gruppo con sede a Ginevra, ha affermato che le testimonianze raccolte sono coerenti con i rapporti di Haaretz riguardo esecuzioni sul campo, torture e maltrattamenti dei prigionieri palestinesi.
I “detenuti sono tenuti in condizioni molto dure, in luoghi simili a gabbie per polli, all’aperto, e lasciati senza cibo, in seria difficoltà, per lunghi periodi”.
Euro-Med Monitor ha, inoltre, dichiarato che ai prigionieri viene impedito di incontrare i loro avvocati, e rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Il gruppo ha anche citato la versione ebraica del rapporto Haaretz , secondo il quale uno dei prigionieri, un uomo palestinese di Gaza che aveva un permesso di lavoro in Israele, ha richiesto cure mediche, ma l’esercito israeliano ha ignorato la sua domanda.
Haaretz ha anche riferito che “l’esercito israeliano ha presentato ai tribunali israeliani solo 71 degli oltre 500 detenuti”.
Euro-Med Monitor ha esortato il Comitato Internazionale della Croce Rossa e il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, a “fare pressione sulle autorità israeliane affinché rivelino la sorte dei detenuti provenienti dalla Striscia di Gaza, li rilascino e quindi indaghino sulle gravi violazioni a cui sono stati sottoposti”.
Traduzione di Cecilia Parodi. Leggi l’articolo in inglese qui.
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