Dietro la tregua: L’ONU ha formalizzato un nuovo modello coloniale a Gaza?

Romana Rubeo discute il cosiddetto cessate il fuoco. (Thumbnail: Palestine Chronicle)

By Redazione Palestine Chronicle

La nuova analisi di Romana Rubeo svela perché la Risoluzione ONU 2803 non è una tregua, ma un “modello coloniale 2.0” per Gaza, formalizzato nonostante le critiche e l’astensione di Cina e Russia.

La serie di approfondimento “Palestina: Dietro le notizie” del Palestine Chronicle Italia torna con il suo secondo episodio. Condotto dalla caporedattrice Romana Rubeo, l’episodio offre un’analisi essenziale per comprendere la vera natura dell’attuale fase in Medio Oriente.

L’analisi smonta la narrazione mediatica di una “transizione di pace” attraverso un approfondimento critico sulla Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza ONU. L’episodio dimostra come il documento non segni la fine della guerra, ma la formalizzazione di una nuova fase coloniale e istituzionale.

Il dibattito inizia con la grande contraddizione del momento, rivelando i dati sulle oltre 400 violazioni del cessate il fuoco registrate, con decine di vittime civili, smentendo la retorica della tregua.

Da qui, l’attenzione si sposta sui meccanismi operativi della risoluzione: l’analisi espone il paradosso della Forza Internazionale di Stabilizzazione (ISF), chiarendo che il suo obiettivo primario non è proteggere i civili, bensì imporre il disarmo della Resistenza Palestinese—un risultato che Israele non è riuscito a ottenere militarmente.

Questo modello, lungi dall’essere una soluzione di pace, viene definito da esperti ONU come la “legalizzazione dell’illegalità” dell’occupazione, con la Risoluzione 2803 che viene esplicitamente dichiarata “illegittima”.

L’analisi si conclude con un focus cruciale sulla geopolitica: Rubeo svela il retroscena del voto all’ONU, analizzando perché Cina e Russia, pur avendo denunciato la delegittimazione dei palestinesi, hanno scelto di astenersi dal veto, permettendo alla risoluzione di passare e sollevando interrogativi su quali interessi abbiano prevalso.

(The Palestine Chronicle)

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