
By Redazione Palestine Chronicle
I portuali genovesi, impegnati nella raccolta e spedizione di aiuti per Gaza, promettono di bloccare l’Europa se la Sumud Flotilla dovesse subire attacchi o intimidazioni.
Il Porto di Genova si è trasformato in un simbolo di resistenza e solidarietà internazionale.
I lavoratori portuali genovesi, da settimane impegnati nella raccolta di aiuti per la popolazione di Gaza, hanno rilanciato un messaggio chiaro e determinato durante la fiaccolata di sabato sera: se la Global Sumud Flotilla, salpata oggi con carichi di viveri, dovesse trovarsi in pericolo, scatterà una risposta senza precedenti.
“Se anche solo per 20 minuti perdiamo il contatto con le nostre barche, noi blocchiamo tutta l’Europa, dal Porto di Genova non uscirà più nulla”, hanno dichiarato i rappresentanti del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp).
Le parole, pronunciate davanti a migliaia di persone, hanno espresso il legame indissolubile tra la città ligure e la missione internazionale per rompere l’assedio israeliano a Gaza.
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Ad accendere la miccia i portuali…
Ieri sera, ad accompagnare la Global Sumud Flotilla che salpava verso Gaza, c’era praticamente tutta Genovahttps://t.co/2wy5stg76H pic.twitter.com/9jlJG1cLmv— USB Sindacato (@usbsindacato) August 31, 2025
Il portavoce del collettivo ha spiegato che la sfida più delicata inizierà “intorno a metà settembre, quando queste barche arriveranno vicino alle coste di Gaza, nella zona critica”.
Poi ha aggiunto: “Se anche solo per 20 minuti perdiamo il contatto con le nostre barche, con le nostre compagne e i nostri compagni, noi blocchiamo tutta l’Europa. Insieme al nostro sindacato Usb, insieme a tutti i lavoratori portuali, insieme a tutta la città di Genova”.
Durante la fiaccolata è stato ribadito l’impegno a garantire che “devono tornare indietro le nostre ragazze e i nostri ragazzi senza un graffio, e tutta la nostra merce, che è del popolo, fino all’ultimo cartone, deve arrivare dove deve arrivare”.
I portuali hanno ricordato che ogni anno dal porto ligure partono 13-14mila container diretti in Israele, e hanno lanciato un monito: “Non faremo uscire più nemmeno un chiodo. Lanceremo lo sciopero internazionale, bloccheremo le strade. Bloccheremo tutto”.
Accanto alle parole, ci sono i fatti. Secondo FanPage, oltre 280 tonnellate di derrate alimentari sono state raccolte e imbarcate grazie al lavoro congiunto dei portuali e dell’associazione Music for Peace.
“Vogliamo dimostrare che il porto di Genova è un porto civile e non di guerra. Vogliamo mandare il segnale che non solo blocchiamo armamenti, ma portiamo anche fisicamente aiuti alla popolazione palestinese”, hanno spiegato i portuali.
Migliaia di persone hanno partecipato alla fiaccolata per salutare le quattro imbarcazioni della Global Sumud Flotilla in partenza oggi da Genova con a bordo aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza pic.twitter.com/yIXlpEdHyh
— Tg3 (@Tg3web) August 31, 2025
La storica sala chiamata dei camalli della Compagnia Unica è stata trasformata in un grande magazzino di resistenza, dove squadre di lavoratori volontari hanno organizzato, caricato e messo in viaggio gli aiuti. Non solo braccia, ma anche mezzi e risorse sono stati messi a disposizione da chi crede che la solidarietà non sia una parola astratta, bensì un dovere di classe e di umanità.
La Sumud Flotilla parte dunque da Genova non soltanto come missione umanitaria, ma come atto di sfida a un assedio disumano. E i portuali, da sempre protagonisti delle lotte per la dignità e la giustizia, ribadiscono che non resteranno a guardare: se qualcuno tenterà di fermare le barche, “bloccheremo tutta l’Europa”.
(The Palestine Chronicle)
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